Chiude News of the World e trema il governo Cameron

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Chiude News of the World e trema il governo Cameron

09 Luglio 2011

Per 168 anni il News of the World ha rifornito la classe media inglese dei suoi prodotti preferiti: sesso a bizeffe, politici corrotti, pettegolezzi sulla casa reale, vizi e peccati delle celebrità. Da domenica prossima tutto questo finirà con l’ultima edizione del NOtW, travolto uno scandalo che vede il settimanale coinvolto in intercettazioni illegali, corruzioni di ufficiali di polizia, spionaggio e intralcio alla legge. Ma i suoi tre milioni di lettori non resteranno a bocca asciutta: molto probabilmente Rupert Murdoch è già pronto a riciclare la redazione del NOtW per far uscire il numero domenicale del Sun, il suo quotidiano gemello. Anzi, molti ritengono che la mossa clamorosa del magnate dell’editoria fosse in predicato da molto tempo – per tagliare costi e ottimizzare le risorse – e che lo scandalo gli abbia solo offerto il destro per accelerare l’operazione farla passare per un atto di ravvedimento.

Il gusto di guardare dal buco della serratura le vite dei potenti, la fascinazione per la violenza dei bassifondi, il piacere della chiacchiera maliziosa, la prurigine per i vizietti altrui, sono tutti ingredienti ben radicati nella cultura popolare inglese: il verbo gossip nella accezione di oggi appare per già in Shakespeare. Che questa inclinazione potesse essere anche un grande business si è capito sin da quando è cominciata l’alfabetizzazione di massa. Quando il News Of the World uscì per la prima volta nelle edicole londinesi il 1 ottobre 1843, costava appena 3 penny, meno di qualsiasi altro giornale allora in commercio e fu subito un successo inarrestabile. All’inzio degli anni ‘20 vendeva già 3 milioni di copie, negli anni ‘50 arrivò a 9 milioni e solo l’avvento della televisione arrestò un poco la sua crescita esponenziale.

Oggi gli eccessi della recente gestione del settimanale fanno gridare tutti allo scandalo, ma il NOtW ha sempre fatto questo stesso sporco mestiere, ha vinto premi, è stato tenuto e rispettato, i migliori giornalisti inglesi ambivano una scrivania nella bella sede di Wapping e i cittadini di sua Maestà ne divoravano le pagine con avido e inconfessabile piacere. I sussiegosi Guardian, Time o Indipendent si sognavano vendite del genere e trattavano il tabloid con degnazione: oggi sono i più solerti a svelarne le magagne ma chissà quanti dei loro giornalisti avrebbero volentieri firmato un contratto al NWtO, non foss’altro per il gusto di essere letti. Magari è anche per questo che i “giornaloni” inglesi si sono dedicati con tanto accanimento alle vicende berlusconiane in Italia: sui fatti di casa propria c’era troppa e imbattibile concorrenza.

Lo scandalo non finirà con la chiusura del giornale, anche se ieri George Michael, dando voce al sentimento diffuso dello star system inglese ha scritto su Twitter: “Today is a fantastic day for Britain”. Qualcun altro farà lo stesso lavoro sporco del NOtW: il primo motto del giornale era “All human life is there”, e la vita umana non farà mancare alle rotative inglesi altre star colte in fallo, principi sbadati, politici adulteri, ministri drogati e altri scandali di sesso e di sangue. Nessuno crede che Murdoch lo squalo si sia davvero ravveduto e abbia deciso di togliere le mani dalla melma per mettersi a fare pasticcini per palati raffinati.

Ma lo scandalo non finirà perché ormai è arrivato a lambire Downing Street e il cuore della nomenclatura inglese. Con l’arresto ieri di Andy Coulson, ex direttore del News of the World e soprattutto ex portavoce di David Cameron, l’affare delle intercettazioni rubate esce dalla sola sfera mediatica e irrompe in quella politica. Coulson aveva giurato in tribunale di  non aver mai saputo niente dei eventuali pagamenti da parte del settimanale a poliziotti corrotti in cambio di informazioni di prima mano sulle inchieste più scottanti del momento. Ma una serie di email hanno mostrato che era lui stesso, da direttore del giornale, ad autorizzare i pagamenti. Ora rischia grosso, per falso giuramento, corruzione e pubblicazione illegale di materiale giudiziario. Ma soprattutto rischia grosso Cameron, che all’indomani delle dimissioni di Coulson dal NOtW, nonostante tutti i dubbi che gravavano sulla sua gestione, decise di metterlo a capo della sua comunicazione. Oggi Cameron si difende: “Andy è un amico, meritava una seconda occasione”. Chissà se gli elettori inglesi vorranno dare una seconda occasione anche a lui quando sarà il momento.

© Il Tempo