Ci mancava la lobby dei succhi di frutta
26 Marzo 2014
di redazione
Ma perché il Partito Democratico litiga con il governo sui succhi di frutta o meglio quella quantità di frutta che devono contenere i suddetti succhi. Da un paio di giorni il ministro Gozi e oggi il ministro Martina devono difendersi dagli attacchi dei piddini che li accusano di fare, nientemeno, il gioco delle multinazionali e chiedono che la percentuale di frutta nei succhi aumenti. Dal 12 al 20 per cento. E perché invece l’emendamento e’ stato bocciato? Non perché il governo vuole far bere meno frutta agli italiani ma probabilmente per evitare un copione già visto. Cioè il parlamento italiano legifera in un certo modo e poi Bruxelles smantella il tutto in base alle sue proprie decisioni. Basta leggere i commenti delle associazioni di categoria come Copagri, Coldiretti e Cia, scontente di come sia andata la vicenda ma convinte che alla fine siamo di fronte a una decisione europea. Insomma un aumento unilaterale della percentuale di frutta dei succhi in Italia potrebbe provocare decisioni inaspettate per quanto riguarda il rispetto della concorrenza. Che dire, l’Europa e’ quella che è ma non complichiamoci la vita per un pugno di frutta in più.