Ci vuole coesione per affrontare la grande sfida della crescita e del lavoro
21 Dicembre 2011
È stato un anno difficile sul fronte dell’occupazione in Molise. La crisi ha scatenato i suoi effetti su imprese e lavoratori. I dati forniti dai sindacati parlano di un tasso di disoccupazione totale del 12,2 per cento in Regione. La media nazionale è dell’8,6, mentre la disoccupazione femminile, a livello locale, risulta doppia rispetto a quella maschile. A soffrire sono soprattutto il settore delle costruzioni, quello dei servizi e l’export, ma è in crisi anche il metalmeccanico. Nella sede della Cgil a Campobasso si è fatto il punto, in particolare, sugli aiuti ai lavoratori. Una riunione voluta dai vertici del sindacato per capire quali sono le emergenze e come affrontarle. Intanto, molti lavoratori molisani rischiano di restare il prossimo anno senza copertura finanziaria e senza salario. Se nel 2009 la cassa integrazione è aumentata del 538 per cento, quella straordinaria è cresciuta più del 30 per cento solo nel 2011. “Il calo della produzione industriale incide sul lavoro di migliaia di occupati”, ha detto Erminia Mignelli, segretario generale della Cgil Molise. La Cisl ha chiesto al mondo politico un gesto di responsabilità, riducendo i costi e gli stipendi dei consiglieri regionali. “Sarebbe un segnale forte nei confronti di quanti non arrivano più a fine mese”, ha sottolineato il segretario generale della Cisl Molise, Pietro Iocca.
Quello che preoccupa il sindacato è l’incognita sullo scenario futuro che si prospetta nel 2012, tenendo conto che la società molisana è composta da molti nuclei familiari a maggioranza monoreddito e con una popolazione rappresentata per lo più da casalinghe, studenti, pensionati e disoccupati. Le statistiche in mano al sindacato parlano anche del 36,9 per cento dei cittadini che considera scarse le proprie risorse economiche. Per i sindacati molisani “non è più rinviabile un confronto serrato con la Regione e le altre Istituzioni per affrontare i problemi del lavoro e dell’economia del Molise. Occorre riunire con urgenza un tavolo di crisi per affrontare il futuro delle ultime grandi industrie rimaste in Molise: la Fiat, lo Zuccherificio e la Solagrital. Inoltre, vanno monitorate e sostenute le piccole e medie imprese”.
Un appello che è stato rivolto anche al Consiglio regionale, alle prese ieri con il dibattito sul programma del governo Iorio per i prossimi cinque anni. Nonostante il delicato momento che vive l’economia regionale, restano le divisioni tra maggioranza e opposizione sulle strategie da percorrere per superare la crisi. Il consigliere regionale del Pd (e segretario del Partito Democratico molisano) Danilo Leva ha chiesto in aula una “seria inversione di rotta nell’azione di governo. “Deve essere snellito l’intero apparato politico – ha dichiarato – con la riduzione del numero di consiglieri ed assessori regionali, la soppressione degli enti sub regionali inutili, la sostituzione dei Cda con amministratori unici, la gestione aggregata dei servizi da parte dei Comuni, l’azzeramento delle consulenze come prassi ordinaria, il varo di politiche fiscali volte ad introdurre meccanismi di automatismo negli investimenti, la garanzia di un reddito minimo attraverso percorsi formativi mirati alla costituzione di un welfare regionale includente”. Intanto, il presidente della Regione, Michele Iorio, ha lanciato la proposta di un nuovo Patto sociale per il Molise rivolto alla crescita e allo sviluppo perché “per la gravità della situazione, dobbiamo tutti comprendere che siamo chiamati a stare insieme e a compiere delle scelte il più possibile condivise e coraggiose”. Iorio ha incassato la disponibilità di alcuni esponenti delle opposizioni a collaborare. “Ne sono lieto e spero che il loro esempio venga seguito anche da altri”, ha commentato in Consiglio regionale, a Campobasso.
Non sarà facile superare le difficoltà del momento e la linea tracciata dal governatore è quella dei tagli agli sprechi e del rigore nella spesa pubblica. Non è escluso che bisognerà trovare nuove risorse per far quadrare i conti. La partita per il 2012 non è ancora cominciata, ma la sfida da affrontare si presenta già piena di ostacoli. Il fatto nuovo è sicuramente l’apertura al dialogo fra politica e parti sociali sul futuro del Molise. Se in passato il confronto è stato anche duro e molto critico riguardo alle decisioni del governo regionale, adesso c’è la consapevolezza che gli sforzi di tutti devono convergere in un’unica direzione: salvare l’economia e rilanciare l’occupazione.