Cia contro Wikileaks ma Pompeo ha la memoria corta
14 Aprile 2017
“WikiLeaks è un “servizio di intelligence ostile” che minaccia le democrazie occidentali ed è alleato di dittatture – lo ha detto Mike Pompeo, il capo della Cia, l’agenzia di spionaggio americana, in una delle prime dichiarazioni pubbliche da quando ha assunto il suo incarico. WikiLeaks, secondo Pompeo, avrebbe “incoraggiato i suoi seguaci a cercare lavoro nella Cia per ottenere informazioni di intelligence” e cerca “sostegno da Paesi e organizzazioni antidemocratiche”.
Pompeo è convinto che tra gli sponsors di WikiLeaks ci sia la Russia di Putin. La dichiarazione di Pompeo viene dopo la magra figura fatta dalla agenzia di intelligence americana, quando nelle settimane scorse WikiLeaks pubblicò informazioni riservate che mostravano come la Cia abbia sviluppato dei programmi di spionaggio attraverso vari device, telefonini, computer, smart tv, estendendo la sua rete di controllo globale attraverso strumenti che usiamo quotidianamente.
Pompeo, congressista eletto in Kansas, considerato vicino al movimento del “Tea Party”, già dopo il suo insediamento aveva dissotterrato l’ascia di guerra contro personaggi come Edward Snowden, il contractor della Cia accusato anche lui di aver fatto dilagare informazioni riservate prima di chiedere asilo a Mosca. Ma quello che non torna nelle dichiarazioni del nuovo capo della Cia è un tweet lanciato nel corso della campagna elettorale Usa dello scorso anno.
Quando WikiLeaks pubblicò materiali in grado di scoperchiare le magagne del partito democratico americano, mostrando che genere di classe politica c’era attorno a Lady Hillary, Pompeo lanciò un cinguettio su Twitter ironizzando su Obama e legittimando in qualche modo il sito fondato da Julian Assange. Insomma, Pompeo sembra avere la memoria corta: gli ‘eroi’ di Wikileaks ora sono diventati la incarnazione del male? O è la Cia che non sa più che pesci pigliare?