Ciccio, ma quello non è Daniele Silvestri?

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Ciccio, ma quello non è Daniele Silvestri?

17 Agosto 2009

Stamattina ci siamo finalmente svegliati insieme. Credo che una settimana sia il massimo del tempo di cui due persone possano aver bisogno per acquisire gli stessi bioritmi, in fondo siamo animali.

È stato bello svegliarsi in questo paradiso terrestre: siamo completamente fuori dal mondo qui. È tutto fermo a cinquant’anni fa, non ci sono macchine, c’è natura ovunque, il mare è stupendo e l’idea di muoversi in bici è entusiasmante!

Siamo poco fuori dalla città, ma decidiamo di non passarci per niente e andare in giro per l’isola in cerca di una spiaggia di quelle che abbiamo sentito tanto elogiare in questi giorni.

Fa caldo.

Ma la bicicletta mette per forza di buonumore!

Ogni cinque minuti faccio una battuta con il vecchio gioco del che dici – la bici, e Roberta, che dice (…) di non poterne più, in realtà ride sotto i baffi.

Poi ci prendiamo la mano come nei film, e passeggiamo vicini e insieme.

Penso che dovremmo andare in bicicletta anche a Roma, non capisco perché non prenda piede come fenomeno.

Arriviamo sopra a Cala Rossa, e il mare è di un colore mai visto.

Restiamo a contemplarlo prima di legare le biciclette e scendere in spiaggia.

Poi però non facciamo in tempo a posare gli asciugamani che siamo già in acqua!

È una sensazione stupenda, la freschezza e la limpidezza del mare ci danno un refrigerio e una sensazione di purezza tali che non ne usciremmo più.

Vado sotto e apro gli occhi: si vede come se portassi la maschera!

Nuoto un po’ guardandomi le braccia e osservando i raggi del sole bucare il blu del mare. Non uscirei mai!

Infatti passiamo la maggior parte del tempo a fare il bagno, fino alla fine della giornata.

Poi veniamo a sapere che lì, circa duemiladuecento anni fa, si è svolta una delle battaglie decisive della prima guerra punica. E visto che anche noi due avevamo fatto una piccola guerra cercando di affogarci penso che sia il posto stesso ad istigare alla belligeranza!

In serata, sempre in bici, andiamo a fare una passeggiata in paese, che ci sorprende per la sua vivacità e stilistica e cromatica: casette, porticcioli, barchette, tutto a misura d’uomo e tutto coloratissimo, che non fanno che aumentare il nostro grado di benessere. Poi essere sporchi di sale e di sabbia, sudaticci, e fregarsene completamente è esattamente lo stile di vita che condurrei per sempre.

C’è qualcosa di tremendamente marcio nell’ipocrisia e lo spreco della capitale, e di nuovo mi trovo a pensare che la dimensione metropolitana forse mi comincia ad andare stretta.

“Ciccio, ma quello non è Daniele Silvestri?”.

“Quale!”.

“Quello dai, sulla bici vicino al fiumiciattolo”.

“Cavolo sì!”.

“Adesso se è coerente con se stesso deve salire, salire fino a quando sarà solamente un punto lontano” mi dice Rob seria.

Ma che sta dicendo, che è impazzita?

Mi vede che aggrotto le ciglia e comincia a ridere, poi per spiegarmi comincia a cantare: “E salirò salirò fino a quando sarò solamente un punto lontano, lontano!”.

Mi fa impazzire quando non la capisco e poi mi spiega, sento che mi accresce, che mi aggiunge qualcosa.

“E allora DAMMELA ti prego DAMMELA non puoi NEGARMELA non è la FAVOLA di CENERENTOLA nemmeno al principe gli ci è voluta quest’eternità!”.

Ora vediamo se capisce lei.