Cile, Bachelet ha la maggioranza ma si va al ballottaggio

LOCCIDENTALE_800x1600
Dona oggi

Fai una donazione!

Gli articoli dell’Occidentale sono liberi perché vogliamo che li leggano tante persone. Ma scriverli, verificarli e pubblicarli ha un costo. Se hai a cuore un’informazione approfondita e accurata puoi darci una mano facendo una libera donazione da sostenitore online. Più saranno le donazioni verso l’Occidentale, più reportage e commenti potremo pubblicare.

Cile, Bachelet ha la maggioranza ma si va al ballottaggio

18 Novembre 2013

Al primo turno delle elezioni cilene ha trionfato per ora la presidente socialista uscente Michelle Bachelet, ma per tornare a ricoprire la massima carica dello Stato dovrà attendere il ballottaggio del 15 dicembre prossimo. Ha infatti conquistato il 46,8 % dei consensi, sotto la soglia del 50% quindi, e fra poco meno di un mese dovrà affrontare di nuovo la candidata del centrodestra Evelyn Matthei, che ha ottenuto il 25,1% dei voti, oltre qualunque aspettativa. Degli altri sette candidati alle presidenziali solo due hanno superato la soglia del 10% dei voti, l’economista indipendente Franco Parisi, con 10,3% e l’ex socialista Marco Enriquez Ominami, con il 10,7%. Le due donne che andranno al ballottaggio, tutte due figlie di generali, erano amiche e vicine di casa da bambine, fino a quando l’11 settembre del 1973 con il golpe che rovesciò il presidente socialista Salvador Allende e condusse alla dittatura di Augusto Pinochet, le loro vite cambiarono. il padre dell’attuale presidente si ribellò al regime di Pinochet e fu torturato fino a morirne. Il vicino di casa, padre di Evelyn, divenne un seguace del regime e in poco tempo ascese alla carica capo dell’Accademia militare dove era rinchiuso Bachelet. La Bachelet è stata la prima donna a diventare Capo di Stato del Cile. Nel programma della sua "Nuova maggioranza", alleanza fra socialisti, cristiano-democratici e comunisti, la Bachelet ha promesso un aumento delle tasse per raccogliere 8 miliardi di dollari da destinare all’istruzione e provare a rendere gratuiti i corsi universitari nel giro di sei anni, rispondendo alle imponenti manifestazioni studentesche del 2011.