Cina. 22 rifugiati uighuri chiedono asilo alla Cambogia
04 Dicembre 2009
di redazione
In fuga dalla Cina alla Cambogia, dove hanno richiesto asilo politico con il sostegno dell’Alto Commissariato dell’Onu per i Rifugiati (Hcr). Sperano così di sfuggire al pugno duro di Pechino 22 uighuri, popolazione turcofona della regione autonoma cinese dello Xinjiang, dopo che la Cina ha condannato a morte almeno 20 loro connazionali in relazione alle rivolte interetniche scoppiate lo scorso giugno nella capitale Urumqi.
A confermare la notizia è stato oggi il portavoce del Congresso mondiale uighuro, Dilxat Raxit. "Ventidue uighuri si sono rifugiati in Cambogia due settimane fa con il sostegno dell’Onu perchè erano perseguitati dal governo cinese ed era diventato per loro impossibile condurre una vita normale – ha detto Dilxat Raxit all’ANSA – Sono però preoccupato in quanto Pechino sta facendo pressioni sul governo cambogiano perchè restituisca gli uighuri".
Il portavoce del Congresso auspica che, grazie all’intervento dell’Onu, i 22 rifugiati siano trasferiti in un paese terzo perchè "è troppo forte l’influenza della Cina sui piccoli Stati vicini come la Cambogia, comprati con il ricatto economico".
Dura anche la condanna alla giustizia di Pechino: "Gli uighuri sono stati sottoposti a processi arbitrari e regolati da logiche politiche e non di diritto", ha detto in riferimento alle almeno 20 sentenze capitali (oggi sono state decise le ultime tre) emesse finora dai tribunali cinesi in relazione ai disordini scoppiati lo scorso luglio nello Xinjiang che avevano provocato la morte di almeno 197 persone, principalmente di etnia han, maggioritaria in Cina.