Cina, aboliti campi di lavoro e politica del figlio unico

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Cina, aboliti campi di lavoro e politica del figlio unico

16 Novembre 2013

 

La Cina ha diffuso oggi il documento approvato all’inizio della settimana dal comitato centrale del Partito Comunista Cinese dopo una riunione di quattro giorni a Pechino, il terso plenum. Verranno introdotte le riforme più rivoluzionarie degli ultimi trent’anni nel paese del Sol Levante. Le riforme coprono tutti i punti annunciati nelle settimane scorse e portano l’inconfondibile impronta del presidente Xi Jinping e dei suoi più stretti collaboratori, che confermano così di aver rafforzato nei mesi scorsi il loro controllo sul Partito.

Secondo quanto riferisce l’agenzia Nuova Cina, saranno aboliti i campi per la "rieducazione attraverso il lavoro”, nati a metà degli anni 50 nei quali venivano destinati “capitalisti”, “controrivoluzionari”, fino a tre anni e, in alcuni casi, senza aver commesso crimini specifici. I detenuti venivano fatti lavorare in campagna o nelle fabbriche.

Il Partito Comunista cinese ha annunciato anche l’abbandono del controllo delle nascite che da decenni obbliga la famiglie cinesi ad avere un solo un figlio. La politica del figlio unico non verrà abolita totalmente, ma corretta per promuovere "uno sviluppo equilibrato a lungo termine della popolazione in Cina". Secondo la riforma sarà consentito alle coppie di avere due bambini se uno dei due genitori è figlio unico, mentre prima solo se entrambi i genitori erano figli unici, la coppia poteva avere due figli. I cambiamenti annunciati vanno anche da una maggiore apertura verso il settore privato dell’economia alla convertibilità dello yuan.

La volontà riformista del nuovo gruppo dirigente, salito al potere un anno fa, è dettata dalla necessità di modificare gradualmente la struttura dell’economia cinese, dopo che il modello basato sulle esportazioni a basso costo ha cominciato ad arretrare. Questi sono tutti segnali che la Cina e il suo leader stanno lanciando per trasformare profondamente la società in modo da migliorare il rapporto con il resto del mondo.