Cina, aborto con iniezione. Legge figli unici fa un’altra vittima
07 Gennaio 2014
di redazione
Una donna in Cina è stata costretta ad abortire al nono mese di gravidanza per colpa della legge che impone alle famiglie cinesi di avere un determinato numero di figli. La donna appartiene alla minoranza musulmana uigura che almeno in teoria non dovrebbe rispettare la rigida normativa cinese. Il bambino, nato vivo, è morto subito dopo per i trattamenti farmacologici coatti subiti dalla madre prima del parto. Altre 5 donne sono state costrette ad abortire lo stesso giorno. A denunciare il fatto, Radio Free Asia.