Cina, il Pil è ai minimi dal 2009. Ma a marzo primi segnali positivi
15 Aprile 2016
In linea con le attese la crescita cinese nei primi tre mesi dell’anno che si conferma comunque in rallentamento sui livelli minimi dal 2009. Il Pil della Cina si è attestato a +6,7 % nel primo trimestre, impattando le attese di consensus Bloomberg e rimanendo all’interno del range di crescita indicato per il 2016 dal governo (tra il 6,5 e il 7%). Il trimestre precedente il Pil aveva segnato un +6,8% a/a. Una importante spinta per evitare un rallentamento, ancora più imponente, è arrivata allora dai forti stimoli monetari che hanno agevolato il rimbalzo del settore immobiliare.
La indicazioni arrivate nei giorni scorsi segnalano che le esportazioni, sono tornate a crescere. Positivi anche i riscontri di marzo relativi a produzione industriale e vendite al dettaglio, entrambi andati oltre le aspettative con rialzi rispettivamente del 6,8% e del 10,5% annuo. Gli investimenti in infrastrutture risultano in aumento del 10,7% nel primo trimestre 2016 rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. I nuovi prestiti in yuan hanno toccato lo scorso mese quota 1.370 miliardi di yuan, in crescita di 188,3 miliardi di yuan rispetto al marzo 2015.
I dati diffusi, invece, dalla banca centrale cinese hanno battuto le attese che erano ferme a 1.100 mld. Il vice governatore della Banca centrale cinese ha voluto sottolineare recentemente di essere abbastanza fiducioso che quest’anno l’economia, di quella che è ancora la seconda maggiore potenza mondiale, crescerà del 6,5-7%. Degno di nota è il dato che, lo scorso anno la crescita del Pil cinese, era stata del 6,9%, sui minimi degli ultimi 25 anni.