Cina. Il Pil rallenta nel terzo trimestre: cresce “solo” del 9,6% rispetto al 2009

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Cina. Il Pil rallenta nel terzo trimestre: cresce “solo” del 9,6% rispetto al 2009

21 Ottobre 2010

La crescita del prodotto interno lordo (Pil) della Cina si è un po’ indebolito nel terzo trimestre dell’anno, registrando un’espansione del 9,6 per cento rispetto allo stesso periodo del 2009, ha riferito l’Ufficio Nazionale di Statistica di Pechino.

Il Pil della Cina era cresciuto dell’11,9 per cento nel primo trimestre e del 10,3 per cento nel terzo trimestre. Così, la crescita totale del Pil nei primi nove mesi dell’anno è stata del 10,6 per cento rispetto allo stesso periodo del 2009, per un totale 26.870 miliardi di yuan (4,03 miliardi di dollari).

L’indice dei prezzi al consumo è aumentato a settembre del 3,6 per cento rispetto allo stesso mese dello scorso anno. Secondo l’agenzia Nuova Cina, si tratta del livello più alto degli ultimi due anni. Il Cpi era stato del 3,5% in agosto. "L’inflazione però potrebbe scendere nei prossimi mesi e alla fine dell’anno, potrebbe essere contenuta nel +3%" ha dichiarato oggi il portavoce dell’Ufficio di Statistica cinese Sheng Laiyun, sottolineando due aspetti.

Uno sostanziale: a fine anno dovrebbe incidere il dato positivo del raccolto agricolo, contenendo i prezzi dei prodotti alimentari. Uno tecnico: la base di calcolo per l’inflazione annua di settembre (settembre 2009) era particolarmente contenuta. In sostanza, secondo Sheng, saranno i cambi, e quindi i prezzi delle importazioni, a fare la differenza. Nei primi 9 mesi dell’anno comunque (settembre incluso) il dato annuo dell’inflazione è stato del 2,9%. Questo – ha sottolineato Sheng – nonostante i forti aumenti delle materie prime importate.

"Credo che a Pechino siano piuttosto contenti di come questi dati sono usciti" commenta l’economista di Royal Bank of Canada Brian Kackson. "Le misure di politica economica approntate nella prima parte di quest’anno sono state in grado di mantenere l’economia cinese in una posizione di mezzo tra surriscaldamento e frenata brusca".

Tra gli altri dati di una giornata ricca di indicazioni economiche per la Cina si segnala anche la produzione industriale, in rallentamento in settembre, con +13,3%, contro attese per un +13,6%.

"Credo che i numeri sul Pil abbiano dato alla banca centrale cinese sufficiente fiducia per alzare i tassi di interesse, ma siccome la maggior parte dei paesi sta creando condizioni monetarie più espansive, vedi gli Usa, credo che la Cina eviterà di alzare ancora i tassi" aggiunge Nie Wen di Fortune Trust.

Nonostante i dati siano sostanzialmente molto vicini alle attese, il quadro generale emerso quest’oggi rappresenta in qualche modo una sorpresa al ribasso, alla luce del recente dibattito di mercato su crescita e inflazione che sarebbero stati molto più forti del previsto, aprendo la strada al rialzo del costo del danaro dei giorni scorsi.