Cina: il presidente Hu Jintao apre a Taiwan

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Cina: il presidente Hu Jintao apre a Taiwan

15 Ottobre 2007

Il presidente cinese Hu Jintao ha aperto oggi a Taiwan allo scopo di intavolare negoziati per raggiungere un accordo di pace. Una proposta che suona come un segnale d’apertura all’isola-stato che la Cina considera come territorio nazionale.

Aprendo il 17esimo congresso del Partito comunista cinese, Hu ha messo in guardia il governo democratico taiwanese dal dichiarare formalmente l’indipendenza dell’isola, ma diversamente dei suoi predecessori non ha minacciato di ricorrere alla forza.

Leggendo il suo discorso, Hu ha affermato di voler lanciare un solenne appello: “sulla base del principio che la Cina è una discutiamo la fine formale allo stato di ostilità tra le due parti e arriviamo a un accordo di pace”.

La Cina ha già offerto in passato di riprendere i negoziati con Taiwan, congelati dal 1999, e cioè da quando l’allora presidente taiwanese Lee Teng-hui insistette sulla necessità che le relazioni bilaterali fossero impostate “da stato a stato” implicando il riconoscimento di Taiwan come paese distinto dalla Cina.

La Cina rivendica la sovranità su Taiwan dal 1949, da quando i comunisti vinsero la guerra civile e i nazionalisti di Chiang Kai-shek si rifugiarono sull’isola.
Riferendosi al partito di maggioranza di Taiwan, il Partito democratico progressista, Hu si è dichiarato “pronto a gestire scambi, dialogo, consultazioni e negoziati con qualsiasi partito politico di Taiwan su qualsiasi questione fintanto che non si riconosca che entrambe le sponde dello Stretto appartengono a un’unica Cina”.

Da Taipei, il Consiglio governativo per gli Affari del Continente fa sapere di essere disposto ad un incontro, a patto che Hu non insista sul fatto che Taiwan fa parte della Cina e continui a governare la Cina con un regime monopartitico.
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