Cina-Usa: Trump e Xi Jinping parlano di cooperazione ma lo yuan affonda
15 Novembre 2016
L’effetto della elezione di Donald Trump alla presidenza Usa rafforza ancora il dollaro, con lo yuan che scivola a ridosso dei minimi degli ultimi 8 anni, dopo l’ottava seduta di fila al ribasso: la Banca centrale cinese ha fissato la parità a 6,8495, in calo di 204 punti base. Sul trend pesano le incertezze sull’outlook dei rapporti commerciali tra Usa e Cina, date le dichiarazioni di Trump sul tema, tra protezionismo e sanzioni, fatte in campagna elettorale. Insomma la Cina non ha digerito l’elezione del tycoon.
Ieri Trump ha avuto un colloquio telefonico col numero uno di Pechino, Xi Jinping, nel quale hanno concordato di avere un incontro “in una data vicina” per discutere il tema delle relazioni bilaterali. Secondo quanto ha riferito la televisione di stato cinese CCTV, Xi e Trump hanno concordato che le due più grandi economie del mondo “necessitano di cooperazione e ci sono molti aspetti sui quali possiamo cooperare”. I due leader hanno “promesso di restare in contatto, costruire buone relazioni e incontrarsi in una data vicina per scambiare i loro punti di vista su questioni di reciproco interesse e sullo sviluppo dei rapporti bilaterali”.
Prima delle elezioni il candidato repubblicano non aveva esitato a definire la Cina un paese “nemico”, accusandola di tenere artificialmente bassa la sua valuta per favorire le esportazioni, e ha promesso di rispondere colpo su colpo a un paese che, a suo avviso, vede gli Stati Uniti come deboli. Inoltre ha dichiarato di voler perseguire una politica di “pace attraverso la forza” e d’investire nel rafforzamento della marina Usa.
Un primo scambio di vedute sui temi che il prossimo inquilino della Casa Bianca si troverà ad affrontare dopo il suo insediamento, in programma il 20 gennaio. Xi ha anche sottolineato che entrambe le parti “dovrebbero promuovere lo sviluppo economico dei due Paesi e la crescita economica globale, ampliare la cooperazione e gli scambi in tutti i settori, in modo che la popolazione di entrambi i Paesi possa ottenere benefici tangibili, e puntare allo sviluppo di migliori relazioni tra Usa e Cina”.
Ma al di là degli iniziali scambi di cortesia, come saranno i rapporti tra Pechino e Washington nell’era Trump? Durante la campagna elettorale il candidato repubblicano ha minacciato di imporre dazi e sanzioni sui prodotti in arrivo dalla Cina. E si è parlato molto anche della necessità di negare, o comunque rinviare il più possibile, alla Cina lo status di economia di mercato. Certo, una cosa sono i toni della campagna elettorale, altra cosa la politica vera. Il rischio di un peggioramento nei rapporti commerciali tra Usa e Cina sarebbe stato, forse, per certi versi inevitabile anche con Hillary Clinton alla Casa Bianca. L’arrivo di Trump prospetta al momento uno scenario che, per la dottrina cinese, è persino peggiore: l’imprevedibilità.