Classifica delle province, Napoli meglio dell’anno scorso ma ancora in coda
05 Dicembre 2011
Il fatto di non essere più all’ultimo posto, come è successo invece l’anno scorso, è un risultato di per sé positivo. Ma nella classifica delle province italiane, stilata anche quest’anno da Il Sole 24 ore, Napoli finisce comunque in terz’ultima posizione, 105esima su 107, guadagnando due scalini rispetto a 12 mesi fa e chiudendo davanti a Caltanissetta e Foggia, fanalino di coda. Un risultato migliore di quello raggiunto nel 2010, che tuttavia non desta particolare soddisfazione. Quello di Napoli è, infatti, il peggior piazzamento della Regione Campania, che non brilla neppure per le altre quattro province.
Scorrendo la classifica, rigorosamente dal basso, Caserta si attesta, infatti, solo tre gradini più su, conquistano un poco edificante 104esimo posto, ma guadagnando però una posizione rispetto allo scorso anno. Benevento e Salerno non se la passano tanto meglio, occupando rispettivamente il 97esimo e il 95esimo posto, e perdendo anche qualche posizione rispetto al 2010. Prima (si fa per dire) provincia della Campania è Avellino, che occupa nella poco lusinghiera graduatoria il 92esimo posto, in calo di una posizione rispetto all’anno scorso.
In cima alla classifica, redatta da oltre vent’anni da Il Sole 24 Ore, si piazza invece Bologna, che guadagna ben sette posizioni, seguita da Bolzano, Belluno,Trieste, Ravenna, Trento, Firenze, Siena, Sondrio e Aosta, a chiudere la top ten.
Il risultato, davvero poco incoraggiante, portato a casa dalla Campania diventa probabilmente ancora più cupo volendo analizzare i singoli parametri, utilizzati per comporre la classifica generale. Alcuni indicatori (vedi "ordine pubblico" e "ambiente e Salute") mostrano per la verità qualche timido segnale di ripresa, ma in compenso alcuni settori significativi, tra cui quello del tenore di vita e quello dell’occupazione, mettono in evidenza una situazione al limite del drammatico. Solo in una sezione su sei complessive, infatti, una provincia campana entra nella prima metà della classifica: si tratta di Avellino, mentre per il resto è decisamente buio pesto.
Nel capitolo "tenore di vita" Napoli finisce addirittura ultima in compagnia di Salerno, che chiude un gradino più su. Non va meglio a Benevento, che si piazza al 102esimo posto, né a Caserta e ad Avellino (99esimo e 97esimo). Alla voce "ambiente e salute" le cose, invece, sembrano andare leggermente meglio. Napoli raggiunge il 66esimo posto e Salerno, in ripresa, si ferma alla 75esima posizione. Va peggio, invece, ad Avellino (83esima), a Benevento (89esima) e Caserta (97esima).
Nella sezione "affari e lavoro", però, si ritorna subito giù. Napoli si piazza ancora in fondo alla classifica, occupando il 103esimo posto, Salerno invece chiude prima tra le province campane, raggiungendo l’83esimo gradino, seguita a distanza di due posizioni da Avellino e dal tandem Benevento-Caserta, rispettivamente al 93esimo e al 100esimo posto. Preoccupante, in questo caso, la situazione di Benevento, che rispetto allo scorso anno precipita di ben 13 posizioni, confermandosi maglia nera in Campania in ottica occupazione.
Non va meglio per Benevento e per le altre province campane neanche il dato sulla popolazione, dove a primeggiare è la provincia di Piacenza. Napoli perde addirittura 31 posizioni rispetto al 2010, con Benevento, Salerno e Caserta che seguono a ruota. Avellino, seppure in calo, riesce a chiudere all’83esimo posto, confermandosi anche in questo caso la migliore tra le cinque province.
Un po’ di ossigeno sembra arrivare comunque dall’ordine pubblico. Qui a colpire è l’ultimo posto occupato da Milano (come lo scorso anno), con Napoli che, pur restando in fondo, guadagna ben sette posizioni. Va invece decisamente meglio a Benevento, che si conferma, come dodici mesi fa, al centro della classifica (52esimo posto), ma va ancora meglio ad Avellino, che sale fino alla 44esima posizione. Caserta e Salerno navigano ancora nei bassifondi, ma fanno comunque meglio di Napoli. Nessun risultato significativo neanche nel parametro “tempo libero”, nel quale le province campane ovviamente non brillano, anche se lasciano quantomeno il fondo della classifica.
Alla fine, la “pagella generale”, così come ribattezzata dal quotidiano, non ha fatto altro che confermare un dato purtroppo atteso. La Campania, con Napoli in testa, si conferma come la regione italiana messa peggio, al pari di Calabria, Sicilia e Puglia che di certo non sorridono. Occorre, è inutile dirlo, un deciso cambio di passo, per evitare di trovarsi l’anno prossimo dinanzi ad una nuova classifica impietosa.