Clima, a Parigi tutti d’accordo. Anche Usa, Cina e India
13 Dicembre 2015
di redazione
Il presidente americano Barack Obama ha definito COP21, il vertice sul clima di Parigi, un “risultato enorme” che è stato “anche merito della leadership americana”. L’accordo è stato raggiunto alla Conferenza delle Nazioni Unite di Parigi e viene considerato da molti osservatori un successo diplomatico, dopo il fallimento del precedente vertice di Copenaghen.
Gli Stati Uniti hanno puntato tutto sulla flessibilità dei negoziati, cercando di preservare l’autonomia dei singoli Paesi che hanno partecipato al vertice. I negoziati che hanno portato all’accordo di Parigi sono durati 13 giorni, 195 i Paesi che hanno partecipato agli incontri, sottoposto le loro proposte e sottoscritto il documento dell’accordo che pone come obiettivo vincolante la limitazione da oggi al 2020 delle temperature del Pianeta sotto i due gradi centigradi.
Il vertice ha introdotto anche dei piani per la riduzione dei gas serra, per il loro monitoraggio, e i Paesi più industrializzati si impegnano a sostenere quelli più poveri sui temi ambientali, con un fondo da cento miliardi di dollari. L’accordo è stato sottoscritto da Paesi che fino ad oggi avevano mostrato un atteggiamento diverso da quello europeo, come Stati Uniti, Cina e India.