Cnr e Invitalia insieme per gli investimenti nell’high-tech italiano
20 Febbraio 2009
Il nostro Paese è la quinto posto in Europa per gli investimenti attratti dall’estero nei settori ad alto contenuto tecnologico: 2,7 miliardi di dollari nel 2008 per 57 progetti, subito dopo Regno Unito, Francia, Spagna e Germania. Sempre nel 2008 i settori high-tech hanno avuto un incremento del 100%, raddoppiando da 6,3 a 12,6 miliardi di dollari; in particolare per le tecnologie ambientali si è registrato un +54% rispetto all’anno precedente, a fronte di una diminuzione complessiva degli investimenti dall’estero in tutti gli altri settori ed in barba alla crisi delle economie globali.
Questi sono i dati su cui si basa il protocollo d’intesa firmato il 17 febbraio scorso dall’ Amministratore Delegato di Invitalia – Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa – e Luciano Maiani, presidente del Consiglio Nazionale delle Ricerche. L’obiettivo comune è quello di rendere attrattivo il mercato italiano e migliorare le collaborazioni tra soggetti esteri, soggetti italiani e comunità scientifica nazionale, puntando proprio sull’high-tech come settore strategico per attrarre investimenti esteri qualificati e potenziare la competitività.
“Il settore dell’alta tecnologia”, illustra Domenico Arcuri, “rappresenta per l’Italia una grande opportunità di sviluppo economico ed occupazionale. Il nostro Paese è in condizione di poter offrire un contesto fortemente competitivo su scala europea e, quindi, rappresentare per i potenziali investitori una meta oggettivamente appetibile. Se riusciremo ad attrarre uno stock di investimenti di capitali stranieri sufficiente a garantire un sentiero di sviluppo di medio-lungo periodo, metteremo l’Italia in condizione di raggiungere livelli di eccellenza globale nell’high-tech. Il Protocollo firmato con il CNR è un esempio di come le istituzioni siano, e debbano essere ancora di più in futuro, capaci di “fare sistema”.
La collaborazione vedrà Invitalia impegnata nel favorire lo sbocco internazionale al mercato high-tech italiano, indirizzando il flusso di investimenti esteri su progetti di qualità ad alto contenuto tecnologico. Parallelamente il Cnr metterà a disposizione le proprie competenze tecnico scientifiche per selezionare progetti con spiccate potenzialità di investimento, ed utilizzerà le competenze e i servizi della propria controllata Rete Ventures e della SGR Quantica per agevolare e consolidare i contatti tra Invitalia e gli imprenditori interessati.
“L’accordo con Invitalia”, ha detto Luciano Maiani, “è il primo siglato con l’Agenzia nazionale incaricata dal governo di attrarre investimenti e sviluppare l’imprenditoria italiana, due missioni che coincidono con quella dell’Ente di contribuire, mediante le conoscenze generate dalla ricerca, allo sviluppo scientifico e culturale, ma anche sociale ed economico del Paese. Attraverso le attività di scouting il Cnr contribuirà, grazie alle proprie competenze multidisciplinari, a rendere il mercato italiano nei settori innovativi più attrattivo per gli investitori stranieri e a promuovere a livello internazionale le conoscenze generate dalla ricerca italiana”.