Codacons, Ci costa 4miliardi l’Italia delle opere incompiute
23 Febbraio 2016
di redazione
Nel 2013 le opere incompiute in Italia erano 692, nel 2014 sono diventate 868 secondo l’ultimo dato disponibile dell’Anagrafe delle opere. Il Codacons ci informa che lo spreco complessivo è di 4 miliardi, e che servirebbero 1,4 miliardi per completare le opere avviate e mai portate a termine.
La Sicilia veste la maglia nera: nel territorio ci sono ben 215 opere mai concluse. In Abruzzo le infrastrutture non portate a compimento sono passate dalle 33 del 2013 alle 40 del 2014; peggiora la situazione della Calabria: 64 incompiute del 2013, 93 nel 2014, mentre in Lombardia in un anno le opere non terminate sono passate da 19 a 35. Male anche la Puglia: 59 nel 2013, 81 nel 2014.
"Queste infrastrutture sono già costate in media 166 euro a famiglia. Risorse sottratte alla collettività costretta a finanziare dighe progettate negli anni ’60 e poi lasciate in stato di abbandono, porti inaugurati e mai utilizzati, strade che non portano in nessun posto perché lasciate a metà, strutture inutilizzate a causa degli elevati costi di gestione". Questo il quadro dipinto dal presidente dell’associazione, Carlo Rienzi.
"Il record assoluto dello spreco spetta senza dubbio alla Città dello sport di Tor Vergata, a Roma, costata finora ai cittadini oltre 607 milioni di euro", dichiara ancora il Codacons. "Il fenomeno delle opere incompiute, tuttavia, è assolutamente trasversale: attraversa l’Italia dal nord al sud, e accomuna regioni moderne e all’avanguardia come la Lombardia e il Veneto alle aree meno sviluppate del Mezzogiorno, a dimostrazione che gli sprechi non hanno colore politico o differenze territoriali".
"E pensare – conclude Rienzi – che i miliardi finora spesi per tali infrastrutture irrealizzate, avrebbero potuto abbattere la pressione fiscale per tutti i cittadini ed impedire la nascita di tasse come l’Imu o la Tasi, con benefici immensi per la collettività e l’economia nazionale". Questa l’Italia che abitiamo, questa una delle infinite ragione per cui continua a non crescere. Nonostante qualcuno dica il contrario.
Così in queste ore ha commentato la notizia il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Graziano Delrio: le opere incompiute rappresentano "la rottura del patto di fiducia tra la pubblica amministrazione e i cittadini. Noi dobbiamo attuare un piano che ci porti fuori dall’inconcludenza".