Cofferati e la moschea della discordia

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Cofferati e la moschea della discordia

24 Luglio 2007

Una permuta alla pari tra alcuni terreni per poco meno di 7
mila metri quadrati, di cui 2 mila edificabili, di proprietà dell’Ucoii
(tramite l’Ente di gestione dei beni islamici in Italia nella persona del
signor Kebakebbji Mohammed Maher) e altre aree del comune di Bologna, per
complessivi 52.006 metri quadrati, di cui seimila edificabili, ha innestato un
referendum cittadino contro il progetto del sindaco Cofferati di costruire la
moschea più grande d’Europa, con annesso centro islamico, piscine, scuole,
macellerie halal e centri commerciali vari.

Una vera e propria città nella città che i cittadini
bolognesi finanzierebbero con la fiscalità generale. Varie perizie di parte
commissionate dall’associazione denominata “Comitato dei valori italici”
dimostrerebbero l’entità del regalino della giunta Cofferati all’ente di
gestione dei beni islamici: in pratica il comune valuterebbe al 50% i propri
possedimenti (compresi in un’area destinata in parte a zona agricola alla
periferia di Bologna, Pilastro- San Sisto sulla via San Donato, con una
porzione su cui era prevista la possibilità di costruire supermercati e su cui
ha innestato anche una variante del piano regolatore per rendere possibile il
progetto) calcolando invece al 100% quello dei terreni e dei fabbricati
dell’Ucoii siti tra via Lenin, via Felina e la ferrovia.

E riconoscendo a quelli dell’Ucoii altri quasi 270 mila di
euro per le spese di manutenzione straordinaria dell’attuale centro islamico di
via Parravicini 13. In totale i terreni del comune sono stati valutati, con
atto redatto nel 2004 presso il notaio Errani (parente del presidente della
Regione Emilia-Romagna), per una cifra di 1 milione e 559 mila euro, mentre
quelli di proprietà degli islamici sono stati stimati pari a 1 milione e 382
mila euro. Cui si aggiungono i su citati 269,788 mila euro di manutenzione
straordinaria effettuata negli anni in via Pallavicini. Bontà loro quelli
dell’ente controllato dall’Ucoii hanno sottoscritto la rinuncia a chiedere gli
ulteriori 82.788 euro di differenza tra le due valutazioni.

Così, per ora, lo scambio è alla pari. Anche se tutta
l’operazione è stata bloccata dal referendum cittadino le cui 5mila e passa
firme necessarie per indirlo sono state depositate dal “Comitato dei valori
italici” lo scorso 13 luglio in comune. Naturalmente su questo folle progetto
anche le forze politiche hanno cominciato a dire la loro. La Cdl, dopo i fatti
di Perugia, ha chiesto un ripensamento e uno stop al tutto. La sinistra
cittadina da parte sua la butta in caciara e scomoda le categorie dello spirito
della discriminazione contro gli extra comunitari. Ieri in particolare Virginio Merola, assessore all’Urbanistica del Comune di
Bologna, in un’intervista resa al ‘Il Resto del Carlino’ è andato all’attacco a
testa bassa dell’opposizione cittadina, ricordando come la prima fase del
progetto era stata sottoscritta dal sindaco Guazzaloca. “Non abbiamo alcuna
segnalazione che possa destare preoccupazioni o sospetti sul Centro di cultura
islamica della nostra città – sostiene Merla – un’associazione  a cui proprio il centrodestra diede l’attuale
sede alla Croce di Biacco”. L’assessore, però, rispetto al futuro progetto
di questa città nella città ammette che “il problema esiste”. “Per questo –
argomenta – diciamo che per la nuova moschea si dovranno controllare
finanziamenti e verificare le  attività
che vi saranno svolte.

In sostanza, Merola propone “una
diversa gestione della futura struttura, sottoposta a controlli rigorosi
affidati a un comitato ad  hoc”.  “Però – conclude – confondere le acque
tirando in ballo Perugia significa fare un’opera di scorretta disinformazione
nei confronti della città”. Resta da vedere cosa diranno i cittadini bolognesi
nel referendum consultivo che si dovrebbe tenere entro l’autunno. Il comitato
promotore, cui la giunta di Cofferati sta mettendo in ogni modo i bastoni tra
le ruote, ha anche deciso di andare a parlare di queste cose al Parlamento
europeo. Emblematica la data prescelta: il prossimo 11 settembre.