Ecco che quella che sarebbe potuta passare come una normale domenica si è trasformata nel terminale di tutte le polemiche del centrodestra e nell’annuncio in puro stile berlusconiano della nascita di un nuovo partito. Il partito del Popolo Italiano della Libertà. Un annuncio giunto nel tardo pomeriggio e che è sembrato quasi come voler mettere il sigillo ad una giornata e ad un fine settimana in cui il Cavaliere è sembrato sempre più isolato. Messo all’angolo non solo dal centrosinistra ma soprattutto dai suoi ex alleati Casini e Fini ritornati a rinsaldare il loro vecchio asse ai tempi del governo. Allora serviva a frenare il duo Tremonti-Lega, oggi ad evitare lo schiacciamento berlusconiano. Che ci riescano è tutto da verificare ma è evidente che ci stiano provando.
Hanno atteso che il governo reggesse alla prova Finanziaria
per sferrare l’attacco. La parola d’ordine è rivedere la strategia politica
della CdL, aprire al Pd sulla legge elettorale ed andare a votare verso il
2009. Ed infine, se possibile, lavorare anche ad una nuova leadership del
centrodestra. Questa la roadmap tracciata dal duo Fini-Casini. Un percorso che
non ha colto impreparato Berlusconi che con l’annuncio della nascita del nuovo
partito ha subito mostrato di avere molte frecce al suo arco. Intanto dai
quartier generali dei due partiti si preparano le prossime mosse. Sulla sponda
di An il livello di tensione con Forza Italia è ai massimi storici, come
conferma la contestazione di ieri alla convention di Destra Protagonista ad
Assisi nei confronti di Fabrizio Cicchitto. Infatti se sono proprio quelli che
nel partito di via della Scrofa sono stati sempre considerati le quinte colonne
azzurre in An che fanno scattare la contestazione all’ex premier significa che
la frattura è profonda e le divergenze difficilmente sanabili.
Al centro la
questione Storace e la convinzione di molti dentro An, e forse primo fra tutti
proprio dello stesso Fini, che dietro la scissione di Storace ci sia il
Cavaliere. Ai piani alti di via della Scrofa la conferma di quanto sussurrato è
stata la partecipazione di Berlusconi all’assemblea costituente del nuovo
partito. Una presenza che proprio non è andata giù al leader di An sempre più
convinto che La Destra sia in effetti
una mossa per svuotare An. E non sono piaciute a Fini nemmeno le critiche che
pubblicamente Berlusconi ha espresso sulla sua condotta politica. Quel “ho
fatto tutto da solo”, “solo io ho fatto l’opposizione”, “loro che hanno
fatto?”, sono stati per Fini come cospargere sale sulla ferita. Se poi alla
politica si aggiunge il privato e cioè l’attenzione di alcuni programmi
Mediaset alla liason tra Fini e
Elisabetta Tulliani con tanto di figlia in arrivo, si capisce che la tensione
arrivi alle stelle. Tutti eventi che quindi non fanno che confermare le
distanze tra i due. E divisioni, se non freddezze, ci sono già anche sul nuovo
partito berlusconiano che Fini si è subito affrettato a giudicare “confuso e
plebiscitario”, spiegando che “An non si scioglierà. Non ci interessa”.
Il timore del leader è che An non sia più indispensabile e che possa ritornare ad avere un ruolo marginale simile a quello dell’ Msi nella Prima Repubblica. Con questo stato d’animo, infatti, è stata appresa la decisione di Berlusconi di aprire al modello elettorale tedesco. In questo modo, spiegano ai piani alti di via della Scrofa, il Cavaliere potrebbe effettivamente avere le mani libere in campagna elettorale e liberarsi degli alleati riottosi circondansi solo dei più fedeli, vedi Storace e Rotondi. Per questo è necessario evitare l’accerchiamento berlusconiano, aprire un tavolo di confronto con Veltroni e marcare stretto l’Udc. Al vertice di via due Macelli c’è sintonia con An ma bisognerà subito riflettere sulla posizione già presa da Carlo Giovanardi che dice di essere “assolutamente interessato al nuovo progetto” e di “sciogliere l’Udc che non ha più senso”. La prima conseguenza in casa centrista dell’offensiva berlusconiana. Una grana in più per Pieferdinando Casini che ormai da tempo cerca in ogni occasione di marcare le differenze con il Cavaliere. L’ultima proprio in occasione dei gazebo allestiti da Forza Italia per ritirare le firme contro il governo Prodi. “Iniziativa propagandistica” l’ha bollata Casini, una dichiarazione dal sapore molto critico. Fini e Casini, quindi, di nuovo uniti e compagni di strategia politica come ai tempi del governo. Allora alla fine vinse Berlusconi con il ritorno di Tremonti al governo ed una vittoria sfiorata per uno 0.6 per mille. Stavolta è tutto ancora da vedere ma con l’annuncio del nuovo partito il Cavaliere ha già segnato un punto. E se poi sventola a Veltroni il modello tedesco per gli ex alleati della CdL la partita è davvero in salita.
poverini…
Fini e Casini li vedo un po’ tesi, preoccupati… di perdere pezzi.
Il modello tedesco sarebbe
Il modello tedesco sarebbe il ritorno alla 1 repubblica.Bel risultato per Fini,il presidenzialista!Comunque alla fine contano i numeri.E Fini non si schioda dal 12%.Anzi,credo proprio che non lo rivedrà più.E mentre Casini un buco lo può trovare,raggiungendo l’amico Follini,Fini dove finisce?Da dove è venuto.
L’ALBA DEL GIORNO DOPO, L’ALBA DELLA LIBERTA’!
CIRCOLO DELLA LIBERTA’ DI TORINO LUIGI EINAUDI
Comunicato a tutti gli Amici Liberali (e non!)
Intervengo in merito alla notizia del giorno, in qualità di Portavoce del Circolo della Libertà di Torino Luigi Einaudi , che, ricordo, è stato primo ad essere stato costituito a Torino in Piemonte quasi un anno fa e uno dei primissimi sull’intero territorio nazionale, plaude all’iniziativa del Presidente Silvio Berlusconi di fondare il Partito del Popolo Italiano della Libertà.
La politica oggi non riesce più a stare vicina alla gente, non riesce più a dare speranze per il futuro dei giovani. Basta ai parrucconi e mestieranti della politica. Basta a chi “rema contro” sempre e comunque pensando ai propri interessi meschini e di bottega anzichè agli interessi del nostro paese, della nostra patria.
Basta ad una sinistra radicale, massimalista, giurassica, basta a questa maggioranza (solo nei “palazzi”, ormai), e a questo governo, che ci stanno portando allo sfascio. Berlusconi e con lui i Circoli della Libertà della Michela Vittoria Brambilla (una Michela per la VITTORIA!), hanno dimostrato, anche con lo straordinario successo della campagna di raccolta delle firme per tornare al voto (2000 solo nel ns. banchetto!), e le “PRIMARIE sulla SICUREZZA” di sentire e capire il popolo, di stare dalla parte dei CITTADINI che non possono e non devono più essere trattati da sudditi né da questo governo, ne da quelli che verranno.
Perché è ora di dire basta ad uno Stato Leviatano, ad uno stato nostro socio occulto, ad uno Stato dissipatore di risorse private, le nostre, senza peraltro ad uno offrire nulla in cambio, sotto forma di servizi, ad esempio!
Noi (i Circoli e i soci della “prima ora e tanti altri amici che stanno accorrendo in ogni paese, i “gruppi”, in ogni città con un entusiasmo che cresce ogni giorno di più, proprio in queste ore si sta costituendo il gruppo della libertà, con l’adesione di Consiglieri, Assessori e lo stesso vicesindaco !), con Voi perchè l’Italia riparta. Ma anche “attentissimi” e “vigili” per evitare che i soliti noti pensino ancora una volta di saltare all’ultimo momento sul carro del vincitore.
Noi siamo pronti a ri-scendere in campo (già lo abbiamo fatto, nel ’94 e lo scorso anno coi CIRCOLI!), e invitiamo tutti ad iscriversi al nascente Partito della Libertà/Partito del Popolo della Libertà.
Su Torino e provincia potete contattarci ai seguenti indirizzo mail:
upl@hotmail.it,
portavoce@circolodellaliberta-torino.it
o dal sito:
http://www.upl.ilcannocchiale.it
http://www.circolodellaliberta-torino.it
Contatti e info: 3939145501