Colombia, una firma di pace storia: governo e Farc
27 Settembre 2016
Mettendo fine a questo conflitto, termina l’ultimo e più antico conflitto armato dell’Emisfero Occidentale. Per questo festeggia la regione e festeggia il pianeta, perché c’è una guerra in meno nel mondo ed è quella della Colombia”, ha detto Santos.
E’ stata una cerimonia piena di simboli quella che ha accompagnato la firma dello storico accordo di pace tra il governo di Bogotà e le forze armate rivoluzionarie della Colombia, che pone fine a 52 anni di conflitto armato. Il presidente Juan Manuel Santos e il leader delle Farc, meglio conosciuto come Timochenko, entrambi vestiti di bianco, hanno firmato lo storico accordo.
E’ la prima volta che Timochenko si rivolgeva al paese in diretta televisiva. Il leader delle Farc ha promesso che le forze armate rivoluzionarie hanno abbandonato la lotta armata e ha aggiunto: “Vorrei chiedere perdono per tutto il dolore che questa guerra ha generato”. Una guerra che è costata la vita a 260mila persone e che ha causato più di 7 milioni di sfollati. Il leader dei ribelli ha spiegato, però, che le Farc, divenute il braccio armato del partito comunista colombiano nel 1964, continueranno a fare politica.
Santos ha aggiunto: “Raggiungeremo tutti gli obiettivi che ci siamo prefissati, supereremo ogni ostacolo e trasformeremo il nostro paese nel paese che abbiamo sempre sognato: un paese in pace. La Colombia manda un messaggio al mondo: no more war, mai più guerre”.
L’accordo giunge dopo quattro anni di negoziati all’Avana, Cuba, tra il governo di Santos e i ribelli, e sarà sottoposto al voto dei cittadini con un referendum in programma domenica 2 ottobre. Alcuni contestano il fatto che ai ribelli delle Farc sia garantito l’accesso al Parlamento (per due mandati consecutivi, fino al 2022).
Kerry ha elogiato Santos per gli sforzi compiuti per garantire l’accordo e ha promesso 390 milioni di dollari per aiutare il governo nella fase di attuazione. Washington non ha rimosso, però, le Farc dalla lista delle organizzazioni terroristiche, ma è pronta a farlo dopo che l’accordo di pace sarà attuato. Diversa la posizione dell’Europa.