Colpa umana e punizione divina. Tornano in scena “Le Baccanti”
17 Ottobre 2011
“Bacchae – Le Baccanti” di Euripide è considerata una delle più grandi opere teatrali di tutti i tempi, uno tra i testi più complessi della letteratura, non solo greca.
Narra la storia di un Dio, Dionisio, la cui immagine è stata e continua tuttora ad essere al centro della riflessione di poeti e pensatori di tutti i tempi. La sua figura ha catturato le menti di molti registi, uno di questi è Pietro Dattola, che metterà in scena il mito dal 18 al 23 ottobre al Teatro Furio Camillo di Roma, e lo farà seguendo lo schema classico di tutte le tragedie greche, ovvero con il binomio colpa umana (hybris) / ira e punizione divina (phthonos theòn).
Sul palco attori professionisti quali Flavia Germana de Lipsis, Vito Gennaro, Greta Agresti, Chiara Carmosino, Annalisa Lori e Laura Toro. Un lavoro teatrale che consiste nell’aver decostruito il testo e nell’averne individuato un punto focale: la conquista liberatoria e violenta e la perdita personale dall’altra.
Un fascio di luce concentrato e molto ben definito, ‘l’occhio di bue’, come si dice in gergo teatrale, seguirà l’azione degli attori e i loro gesti, sia psicologici che narrativi, i primi capaci di esprimere l’intimità specifica dei personaggi, i secondi funzionali alla creazione di scenari e situazioni e alla narrazione dei fatti.
Fulcro dello spettacolo teatrale sarà la ‘vendetta’ del dio Dionisio contro la stirpe reale della città greca, rea di avergli mancato di rispetto. Il dio punirà la città che non ha voluto riconoscere che la madre Semele, donna mortale, si era legata in amore con suo padre Zeus.
Considerato un comune mortale, vedendosi negata la propria natura divina, Dionisio, protettore della vite e dell’ebbrezza, del teatro e del piacere fisico e mentale, scenderà tra gli uomini per convincere tutta Tebe di essere un dio e non un uomo. A tale scopo provocherà un germe di follia in tutte le donne tebane, che fuggiranno sul monte Citerone a celebrare riti in onore della stessa divinità, diventando quindi Baccanti, ossia donne che celebrano i riti di Bacco, il nome latino per Dioniso.
Saranno le stesse che faranno a pezzi Penteo, re di Tebe, uno tra i tanti che riconoscerà nel figlio non riconosciuto di Zeus un demonio e non un dio. Ad avventarsi su di lui e a spezzargli un braccio ci sarà anche Agave, la madre stessa di Penteo, la quale solo dopo si accorgerà con orrore di ciò che ha fatto grazie a Cadmo, nonno di Penteo.
Il dramma si conclude con l’apparizione di Dioniso, liberato finalmente dalle sembianze umane, il quale spiegherà di aver architettato questo piano per punire chi non credeva nella sua natura divina.
“Bacche – le Baccanti” sarà in scena dal 18 al 23 ottobre 2011 al teatro Furio Camillo di Roma, tutti i giorni alle 20:45. Domenica 23 Ottobre lo spettacolo andrà in scena alle 18:00.
Per ulteriori informazioni sullo spettacolo, visitate il sito www.dovecomequando.net