Come a Valle Giulia anche in Val di Susa sto con i carabinieri
01 Marzo 2012
La poesia Pier Paolo Pasolini ‘La battaglia di Valle Giulia’ è ancora d’aiuto per un’esegesi compiuta sull’identità reale delle parti in campo negli scontri no-tav della Val di Susa. Diceva PPP:
“Adesso i giornalisti di tutto il mondo (compresi quelli delle televisioni
vi leccano (come credo ancora si dica nel linguaggio delle università)
il culo. Io no, amici.
Siete paurosi, incerti, disperati (benissimo)
ma sapete anche come essere
prepotenti, ricattatori e sicuri:
prerogative piccoloborghesi, amici.
Quando ieri a Valle Giulia (Val di Susa) avete fatto a botte coi poliziotti
io simpatizzavo coi poliziotti!
Perché i poliziotti sono figli di poveri.
Vengono da periferie, contadine o urbane che siano.
Quanto a me, conosco assai bene
il loro modo di essere stati bambini e ragazzi
le preziose mille lire, il padre rimasto ragazzo anche lui,
a causa della miseria, che non dà autorità.
La madre incallita come un facchino, o tenera, la salvia rossa (in terreni altrui, lottizzati);
i bassi sulle cloache; o gli appartamenti nei grandi
caseggiati popolari, etc. etc."
…
“A Valle Giulia (Val di Susa), ieri
si è così avuto un frammento
di lotta di classe: e voi amici
(benché dalla parte della ragione)
eravate i ricchi.
Mentre i poliziotti (che erano dalla parte
del torto) erano i poveri.
Bella vittoria, dunque,
la vostra! In questi casi
ai poliziotti si danno i fiori, amici.”
Versi colti da ‘La battaglia di Valle Giulia’