Come la stampa occidentale ha letto la vicenda
05 Giugno 2007
La stampa occidentale si spacca sulle minacce russe di mettere nel mirino città europee nel caso in cui gli Usa vadano avanti con il loro piano di istallazione del sistema anti-missile in Polonia e nella Repubblica Ceca. La maggior parte dei giornali valuta la mossa di Putin come un gioco tattico, ma c’è addirittura chi attacca gli Stati Uniti per la crisi.
Il quotidiano francese Le Monde prende sul serio le preoccupazioni russe ma le considera esagerate. Secondo il giornale parigino, il governo russo avrebbe paura degli Stati Uniti, che potrebbero stabilire un sistema anti-missile globale a tenuta stagna e si auspica una migliore comunicazione da parte degli Usa. Ma la valutazione de Le Monde, nel panorama dei media, è isolata. Il quotidiano londinese Financial Times, ad esempio, giudica quella di Putin “pure retorica”. In altre parole, uno scaltro tentativo di spaccare l’alleanza atlantica. Secondo il giornale inglese, alcune volte Putin è riuscito a dividere i governi dei paesi occidentali e avverte: Putin non deve credersi troppo furbo. Perché i suoi giochi potrebbero, nel lungo termine, danneggiare la credibilità della Russia. Il Financial Times ricorda che secondo alcuni sondaggi, la gente nell’ Europa dell’Ovest, oggi più che mai, mostra maggiori preoccupazioni di fronte alla Russia. Inoltre, alla fine la polemica di Putin non porterà ad alcun risultato.
Un editoriale del Guardian, invece, dà ragione a Putin. Condivide la convinzione del governo russo che lo scopo principale degli Stati Uniti è quello di destabilizzare l’Europa. Secondo il Guardian la strategia anti-missile farebbe parte della stessa politica unilaterale che ha portato la guerra in Iraq e servirebbe a indebolire gli accordi internazionali sullo smantellamento delle armi. Questa opinione non viene condivisa dall’Independent che mette in discussione la partecipazione della Russia al G8. Sull’Independent, Christopher Langton dell’International Institute for Security Studies, si chiede perché Mosca si preoccupi solamente del sistema anti-missile in Europa e non di quello asiatico (sul pacifico) che sta peraltro anche vicino alla Russia. Infine, la critica del governo russo così “sbilanciata” potrebbe anche nascondere indebolimento dell’alleanza atlantica.
Anche secondo il settimanale tedesco Die Zeit lo sfogo di Putin non ha niente a che vedere con la sicurezza russa. Quindi il sistema anti-missile non è il problema principale nei rapporti della Russia con la Nato. Invece, quello che veramente continua a dar fastidio al governo russo è l’avvicinamento della Nato all’Ucraina e la Georgia che potrebbe portare la Russia alla perdita di ulteriori stati ex-sovietici dalla sua area di influenza.
L’International Herald Tribune, giornale americano diffuso in Europa, ipotizza che dietro le quinte la relazione tra l’Occidente con la Russia potrebbe essere migliore di quanto pare. Ricorda che sia la segreteria di stato, Condoleezza Rice, che il consigliere di sicurezza nazionale, Stephen Hadley, hanno constatato recentemente la discreta cooperazione del governo russo nei confronti della questione nucleare iraniana. Inoltre, l’invito di Bush a Putin di fargli la visita a Kennebunkport tra qualche settimana, potrebbe produrre un riavvicinamento della Russia agli Stati Uniti (gli incontri personali tra Bush e Putin hanno finora sempre risultato in un miglioramento del clima).
Il commento più sorprendente, invece, viene dall’editorialista del Washington Post, Anne Applebaum, esperta dell’Europa orientale e collaboratore al think tank neocon, American Entreprise Institute. Applebaum, ben nota per le sue dure critiche a Putin, questa volta attacca l’amministrazione Bush per aver mal pagato la lealtà dei nuovi paesi membri della Nato. Nel suo articolo, intitolato “Farewell, New Europe” critica il governo statunitense di non aver spiegato ai cechi e polacchi la necessità del progetto e sostiene che non ci sia stata nessuna iniziativa diplomatica per appoggiare i governi di questi due paesi nel corso della polemica di questi giorni. Il fatto che ormai la maggioranza dei cittadini sia in Polonia che nella Repubblica Ceca è contrario al sistema anti-missile, secondo lei, è attribuibile all’indifferenza americana di fronte ai nuovi membri della Nato.