Come resistere al germanico Magris rileggendo “Tennis” di Gaber
08 Dicembre 2011
Claudio Magris, l’elegante e fine intellettuale, amato da tutti coloro che si sono elevati di almeno un paio di spanne rispetto all’italiano medio, rozzo, becero e – che schifo! – berlusconiano, ha scritto un magistrale pezzullo sul Corriere della Sera. Titolo: “In politica anche il tono fa la musica”. Che bello. Che armonia. Sento già scorrere dentro di me le acque del Danubio – così genialmente frequentato dall’universo immaginifico del Nostro – e con grave senso di bellezza, rapito da un’estasi di civile ardore non posso fare a meno di soggiungere: grazie a Dio, che ci siete. Chi? Ma Voi, gli uomini che parlano bene, in tutte le lingue del mondo, soprattutto quel tedesco, oggi così di moda; quegli straordinari esemplari della razza ariana che si scansa quando vede la spazzatura e oggi può solennemente affermare: “E’ cambiato pure il linguaggio politico, quel linguaggio rissoso, quelle facezie, quel turpiloquio, anch’essi remoti come le scurrilità di quando facevamo il servizio militare”.
Ops, qui il sommo Intellettuale ha sbagliato, preso da accessi di magnanimità goethiana: “di quando FACEVANO (gli altri) il servizio militare”, non scherziamo. Noi – Lui, intendo -, durante il servizio militare, scrivevamo opere formidabili, già in vista della gloria futura. “Sic transit gloria mundi”, cita dottamente il Prof. Magris, riferendosi a quel tal Presidente del Consiglio, di cui non voglio neanche riferire; ma non vale, il suddetto motto evangelico, per Lui: altro che Franz Rosenzweig, che scriveva "La Stella della Redenzione" (Der Stern der Erlösung, nella lingua dei nuovi Ariani) su minuscoli foglietti di carta, ricavati da chissà quale riserva personale. Meglio, Magris è oltre. Oltre tutto, diremmo noi, assevera che “il nuovo governo presieduto da Mario Monti sarà giudicato a tempo debito in base al suo operato, in questa situazione così difficile. Ma bisogna già essergli molto grati per aver restaurato – con naturalezza, come se fosse la cosa più ovvia e doverosa del mondo, e infatti lo è – la civiltà dei rapporti, il rispetto tra avversari, quel tono signorile e civile che non è formalità, ma un modo di essere, di comportarsi, di vivere con gli altri”.Certo.
Un modo di vivere con gli altri, quei mitici “cittadini” ai quali si rivolge non avendo preso neanche un voto di consenso e senza aver perso un solo istante del suo olimpico tempo di “civil servant” a spiegare di che morte dovessero morire: che civiltà, che rigore, che sobrietà e che signorilità. Nelle caserme che Magris ha frequentato con la sua consueta eleganza chissà cosa avrebbero detto di un ufficiale di campo di tal fatta, già me lo immagino. Ma lasciamo perdere queste becere considerazioni e andiamo al sodo: questa nuova razza ariana è elegante, anzi, mi vien fatto di pensare ad una prosa minore di uno spettacolo di Giorgio Gaber, “Il Tennis”, da “Libertà obbligatoria”, 1976, anno molto, ma molto maleducato ed inelegante, davvero poco sobrio e signorile, con tutti quei mitra in giro e molotov per aria. Faccio un volgarissimo copia-incolla di questo testo, dedicandolo ai nuovi “civil servant”, fulgidi esempi di razza ariana iper-moderna, e che Dio li conservi a lungo nel loro stato di miti invasori dei palazzi altrui, cioè politici. Ecco a Voi, il Gaber d’annata. Ringrazio l’elegante Magris e scorta di divinità ariane al seguito per la magnanima attenzione.
IL TENNIS di Giorgio Gaber
TOFF’, ‘TOFF’, ‘TOFF’, …
Il paese è in una fase delicata…
‘TOFF’, ‘TOFF’, …
…sì, in un periodo di transizione…
‘TOFF’.
‘BLIN-BLON’.
Oggi al Parlamento:
Una mozione. L’avversario si alza e mette lì la sua; una differenza… leggerissima e… ‘TA-TA-TATARATATATA-TA!"
Dopodiché tutti al tennis.
‘TOFF’, ‘TOFF’, … Sì, giocano tutti al tennis… e qui mi incazzo! E sì, perché gli piacciono a tutti le stesse cose mica per altro. E i gusti sono tutto: c’è chi gioca al tennis e c’è chi gioca al calcio. Certo la vera cortina di ferro è lì, nei gusti. Le questioni ideologiche? Roba da ridere fra gusti uguali. I gusti sono la vera sostanza politica. E loro hanno scelto il tennis. Belli, puliti, tutti bianchi, impostati: il rovescio, bello, la volée… ma giocate al calcio deficienti! Ci cago io sulla vostra terra battuta! E’ la rivincita estetica del giocatore di calcio… tutte le notti me la sogno. Chiudo gli occhi, un film: valle verde, meraviglioso, campi da tennis, sole… ‘TOFF’, ‘TOFF’, … ‘VRRRR’, un film, Boñuel regista, ‘VRRRR’. Si alza in volo un branco di mucche… ‘VRRRR’, … lui può! E su quei bellissimi ragazzi abbronzati, dalle mandibole giuste e dai denti bianchi… ‘VRRRR’, su quelle signore assolutamente belle ma così assolutamente da non arrappare nessuno… ‘VRRRR’, su quei signori eleganti e raffinati, su quelle signore da piccoli cagnolini… ‘VRRRR’, sulle Adidas, sulle magliette col coccodrillino, sugli arbitri con la "r" francese: "QuaRanta a tRenta!", ‘TOFF’, ‘TOFF’, "PaRità!", ‘TOFF’, ‘TOFF’, e le mucche: ‘PLAAAAAFFFFF!!!’
Parità!!!
Niente, un sogno. Tutto pulito. I miracoli non li fa neanche Boñuel. Il tennis avanza e i coccodrillini dilagano perché è giusto espandere le cose. Così si corre con la stessa maglietta e il tennis avanza e non risparmia nessuno. E ora in tutte le fabbriche ci sono i campi da tennis e si capisce chiaramente che è la base che ha imposto i suoi gusti, praticamente la "proletarizzazione". "Hop, bella palla!", "Grazie!", "Scusa!"… siamo anche educati… "Hop, scusa!", "Hop, scusa!"… ma giocate al calcio deficienti! Macché: "Hop, scusa!", "Hop, scusa!", "Bellissima la volée vincente del tornitore Brambilla!", "Hop, scusa!", "Hop, scusa!"… scusa un cazzo!!! Intendiamoci, non ce l’ho mica con Guido Oddo io, ma perché i figli di Rizzoli non giocano al calcio, perché non abbiamo imposto i nostri gusti? Ecco Agnelli centravanti del Torino e Andreotti al Giro d’Italia questa è la "proletarizzazione"! Devo aver detto una cazzata! Sì lo so che nei gusti non c’è più lo scontro frontale ma allora dov’è? Bisognerà pur decidere: o avere dei nemici o giocare a tennis!