Comitato “Difendiamo i nostri figli”: ddl Cirinnà torni in Commissione

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Comitato “Difendiamo i nostri figli”: ddl Cirinnà torni in Commissione

01 Gennaio 2016

"L’invio alla discussione in Senato del ddl Cirinnà sulle unioni civili, previsto per il 26 gennaio prossimo, è un altro atto di protervia ed arroganza politica, che disprezza la volontà popolare, chiaramente espressa il 20 giugno in piazza S.Giovanni," lo ha detto in una nota Massimo Gandolfini, presidente del Comitato "Difendiamo i nostri Figli".

 

"I cittadini italiani, liberi da imposizioni ideologiche, non vogliono che le unioni civili vengano omologate – di diritto e di fatto – alla famiglia descritta nell’articolo 29 della Costituzione", spiega Gandolfini. "Tutti hanno capito le devastanti conseguenze di una tale omologazione: adozioni di bimbi, privati del diritto di avere una mamma ed un papà, oltre all’abominevole pratica dell’utero in affitto, aggiornata forma di schiavismo che ha per oggetto i corpi di donne povere ed indigenti. Sfruttare condizioni di necessità dei poveri, per soddisfare i propri desideri-capricci è segno di inciviltà assoluta".

 

"Proprio nel momento in cui anche l’Europa condanna questa pratica ed in Italia cresce l’indignazione da parte di agenzie culturali di varia tradizione, la decisione di portare in Senato il testo Cirinnà – la cui discussione in Commissione è stata bloccata – è gesto autoritario che richiede una risposta massiccia ed unitaria", afferma Gandolfini, chiedendo che il testo torni in Commissione. "Se così non fosse, nuovamente il nostro popolo alzerà la sua voce: tutti devono sapere che vi sono forze politiche che non rappresentano il sentimento degli italiani ed irridono, di fatto, le basi stesse della democrazia".

 

"Auspichiamo – conclude Gandolfini – una grande unità di tutte le forze, sociali e religiose, per una nuova grande manifestazione nazionale di civiltà e democrazia".