Comunali a Napoli: si entra nel vivo della campagna elettorale
30 Marzo 2011
di M.A.
Definita la griglia dei candidati a sindaco, la competizione per le amministrative di Napoli sta per entrare nel vivo. Al momento, i partiti stanno lavorando alla composizione delle liste e alla chiusura degli accordi per il primo turno. Ma il quadro che emerge riflette una situazione di profonda divisione all’interno degli schieramenti.
Dopo il disastro delle primarie, il Pd ha messo da parte le velleità dei due candidati che hanno ottenuto il maggior numero di consensi, Cozzolino e Ranieri, ed ha puntato sul prefetto Mario Morcone, attuale direttore dell’Agenzia per i beni confiscati alle Mafie. La soluzione individuata non ha tuttavia risolto il nodo del vincitore delle primarie napoletane, né tantomeno la richiesta di chiarimento su eventuali brogli, denunciati da una delle parti in causa.
Come per miracolo, infatti, il Pd ha definitivamente accantonato la discussione sulla vicenda. La triste realtà di quanto accaduto lo scorso 23 gennaio è caduta nell’oblio, nonostante la rivendicazione quotidiana dei sostenitori di Umberto Ranieri di far luce in modo definitivo sull’esito della consultazione. Nel contempo, il commissario del partito, Andrea Orlando, catapultato dalla tranquilla La Spezia alla bolgia napoletana, lavora faticosamente alla compilazione della lista, non senza grattacapi. Definiti i criteri di massima (40% di donne e codice etico per la selezione dei candidati), si ritrova ad affrontare la spinosa questione della quadratura del cerchio anche per le dieci municipalità, dove una riproduzione del quadro per la corsa a Palazzo San Giacomo potrebbe portare il centrosinistra ad una debacle senza precedenti.
Infatti, se Morcone ha incassato il sostegno di Sinistra e Libertà dopo il referendum tra gli iscritti tenutosi lo scorso 20 marzo, resta sul campo la candidatura dell’europarlamentare Luigi De Magistris, sostenuto da Italia dei Valori e Federazione della Sinistra. Una presenza ingombrante, per la sua capacità di catalizzare il consenso di un elettorato di sinistra antagonista che vede nella sua figura una riproposizione delle ragioni della candidatura di Antonio Bassolino del 1993.
Sul versante del centrodestra, restano in ballo le candidature di Clemente Mastella, con le liste Popolari per il Sud ed una civica che provocatoriamente si chiamerà Why not?, e quella di Gianni Lettieri, sostenuto dal Pdl e dalle altre compagini che si riconoscono nel centrodestra nazionale. Al momento appare certa la presenza al suo fianco delle liste la Destra, il Nuovo Psi, Forza del Sud e dei Popolari per l’Italia Domani. A queste dovrebbero aggiungersi almeno due civiche e la lista del Partito Repubblicano. Il candidato-imprenditore è partito immediatamente con una sontuosa campagna di comunicazione, incentrata sullo slogan "Fai vincere Napoli" e con annunci roboanti, come la partecipazione nella sua futura giunta del capitano dell’Italia e campione del mondo, il pallone d’oro Fabio Cannavaro. Del programma abbiamo finora solo alcuni punti, e sarà incentrato su tre parole chiave: sicurezza, strade e recupero del mare. In merito al tema delle liste pulite, Lettieri ha dichiarato ad ogni lista di indicare un garante "per assicurare candidati autorevoli e specchiati".
Il Terzo Polo, da parte sua, ha rotto gli indugi lo scorso sabato. Alla presenza di Fini, Rutelli e Casini è stato presentato ufficialmente il candidato sindaco Raimondo Pasquino, rettore dell’Università di Salerno. Nonostante la partecipazione in tutte le giunte di centrodestra alla guida degli enti in Campania, ossia la Regione e le Province di Napoli, Caserta, Avellino e Salerno, gli uomini di Casini hanno scelto di percorrere la strada dell’alleanza centrista, scegliendo di giocare la partita sull’uomo scelto da De Mita. Una giocata d’azzardo che punta tutto sulla mancata vittoria al primo turno di uno tra Morcone e Lettieri, nel tentativo di far valere le loro posizioni in un ipotetico ballottaggio.
Marginali rispetto alla coalizione figurano i finiani di Fli, fortemente ridimensionati nelle loro ambizioni, in seguito alla bocciatura da parte dei vertici romani del loro candidato, Enzo Rivellini. In difficoltà nella composizione della lista, puntano tutto sui delusi delle due principali coalizioni.
Nel corso della manifestazione i tre leader hanno avuto parole dure per tutti i loro avversari. Morcone è stato apostrofato come un candidato con scarse competenze amministrative. Parole alle quali l’ex prefetto ha prontamente replicato affermando che i suoi competitors sono preoccupati "di avere un candidato sindaco con cui misurarsi, le cui competenze amministrative sono certificate da 35 anni di carriera nella pubblica amministrazione". De Magistris come un pericoloso populista, al quale sarebbe un disastro consegnare Napoli. Infine, Lettieri un candidato espressione della classe imprenditoriale napoletana che nulla è riuscita a produrre in questi anni. Insomma, parole al vetriolo per tutti, con una claque composta da Paolo Cirino Pomicino, Ciriaco De Mita, Alfredo Vito e Tommaso Barbato in prima fila ad applaudire. Una plastica raffigurazione del tentativo di restaurazione che il Terzo Polo incarna a Napoli.
Fanno parte della partita anche Raffaele Di Monda, candidato per il movimento civico Insorgenza Civile, e l’avvocato Pino Marziale, espressione della lista alternativa Napoli non si piega. Uno scenario in continua evoluzione ed in via di definizione. Sulla competizione resta ancora un’incognita: la composizione numerica del Consiglio Comunale, in attesa della decisione sul cosiddetto “decreto millepoltrone”. Ogni scenario è ipotizzabile e, come dimostrato dalle primarie e dalla mancata sfiducia della Jervolino, Napoli resta il luogo dove tutto è possibile.