Con i finanziamenti di 8 miliardi alle PMI le Popolari si dimostrano volano di crescita
08 Aprile 2011
Secondo i più recenti dati patrimoniali, la raccolta delle Banche Popolari ha registrato nel mese di febbraio 2011 un incremento pari al 6,2%, generato, in particolare, dalla crescita della componente obbligazioni (+12,7%), contro un dato medio nazionale del 3,6%.
I tassi di interesse sono rimasti sostanzialmente stabili per quanto riguarda i finanziamenti alle piccole e medie imprese (3,3% a inizio anno), mentre, nello stesso periodo, sono calati quelli relativi all’acquisto di abitazioni da parte delle famiglie (2,96%), a testimonianza di come i risparmiatori considerino il rapporto con le banche della Categoria privilegiato, e come il Credito Popolare abbia tra le sue priorità la tutela e la valorizzazione delle famiglie clienti.
Dal lato degli impieghi, i più recenti dati patrimoniali delle Banche Popolari continuano a registrare tendenze positive segnando una notevole continuità. Essi, infatti, anche nel mese di febbraio 2011, hanno evidenziato un incremento su base annua di circa il 7%, che continua ad essere inferiore al dato medio nazionale (+6,2%).
Tutte le aree geografiche del nostro Paese hanno mostrato dinamiche di crescita, in particolare si è avuto un incremento del 6,9% nel Nord-Ovest, dell’8,7% nelle regioni del Nord-Est, del 5,7% al Centro e del 4,8% nel Mezzogiorno, un trend a cui ha certamente contribuito una maggiore conoscenza del tessuto imprenditoriale locale che comporta una più efficace efficienza allocativa delle Banche Popolari rispetto al Sistema.
Le PMI sono state ancora una volta il principale destinatario di questo aumento dei finanziamenti, con quasi 8 miliardi di euro di nuovi crediti nei primi 2 mesi dell’anno, un importo superiore anche a quelli registrati nello stesso periodo negli anni precedenti la crisi, a dimostrazione di come sia loro garantito quel supporto e quella fiducia fortemente richieste in questa fase di possibile ripresa dell’economia. Il flusso di nuovi finanziamenti alle PMI risulta rilevante in tutte le aree del Paese, con 3,7 miliardi di euro al Nord-Ovest, 2,5 miliardi al Nord-Est, 500 milioni al Centro e 1,1 miliardi nell’Italia Meridionale e Insulare.
Accanto, quindi, all’evidenza quantitativa di tali risultati è doveroso sottolineare la presenza ed il progressivo sviluppo di una realtà bancaria che continua a caratterizzarsi per una radicata connotazione territoriale in cui la clientela e la comunità locale ripongono la massima fiducia considerandola l’interlocutore di riferimento con cui dialogare e cooperare per fare fronte alle difficoltà.
La Banca Popolare può essere così considerata a tutti gli effetti come uno dei poli cardine dell’infrastruttura immateriale, rappresentata dalla rete di relazioni, che una comunità è in grado di costruire e consolidare nel tempo e che – per le sue caratteristiche – è parte integrante della dotazione di capitale della comunità stessa. Una simile peculiarità non può fare a meno di poggiare sull’impegno delle persone, ponendo particolare attenzione alla qualità di tali rapporti, prima ancora che sui mezzi e sulle risorse messe a loro disposizione.
Ciò avviene indipendentemente dalle fasi espansive o recessive del ciclo economico, attuando un modello di business che fa del relationship banking un punto di riferimento e una risorsa irrinunciabile per la comunità e coniugando, quale banca a matrice localistica, i punti di forza della tradizione con la modernità e l’efficienza delle proprie strutture e degli strumenti finanziari.
*Segretario Generale Associazione Nazionale fra le Banche Popolari