Con i problemi di Napoli, ci mancavano le polemiche sul Forum delle culture
12 Ottobre 2011
La notizia irrompe su tutti i giornali sabato mattina. Roberto Vecchioni, storico cantautore milanese, nonché ultimo vincitore del Festival di Sanremo, è stato indicato come il nuovo Presidente della fondazione del Forum delle Culture. Così, almeno, ha deciso il sindaco di Napoli Luigi De Magistris, imponendo la scelta al Presidente uscente Nicola Oddati. Il che ha alzato subito un polverone. Polemiche un po’ dappertutto, soprattutto tra le fila del Partito Democratico, di cui Oddati fa parte. Ma anche all’interno del Consiglio comunale napoletano non sono mancate le perplessità, avanzate tra gli altri dal capogruppo Pdl, Gianni Lettieri. Tutti si chiedono, insomma, se si tratti della scelta giusta, sotto più punti di vista.
Dall’altro lato, dopo la decisione del sindaco, anche il governatore campano Stefano Caldoro si è mobilitato per fare presenti le sue preferenze relativamente alla nomina del direttore della fondazione, che spetta invece alla Regione. Caldoro vorrebbe puntare su Giovanni Minoli, già direttore di Rai Storia e Rai Educational, attualmente coordinatore della struttura che si occupa della programmazione dei 150 anni dell’Unità d’Italia. Dalla Regione è arrivata anche una rosa di nomi per il comitato tecnico-scientifico del Forum, ma i giochi restano ancora aperti. Insomma, l’iniziativa del sindaco di Napoli ha messo in moto una macchina di polemiche, decisioni e ulteriori possibili nomine di non poco conto. C’era da aspettarselo, ma forse non c’era da augurarsi tutto questo caos.
Già, perché la scelta di De Magistris rischia di scatenare un effetto domino con ripercussioni su diversi profili. Innanzitutto, quello economico. Il sollevamento di Oddati, a quanto pare, costerebbe infatti oltre 350 mila euro (un dato che De Magistris smentisce, limitandosi a sostenere che non è vero che la sua revoca peserà sulle casse dell’amministrazione, ma senza entrare nello specifico), considerata l’indennità che l’ex assessore dovrebbe ancora percepire secondo quanto stabilito dal contratto (70mila euro annui fino al 2015). Ma c’è di più. Nello statuto della Fondazione non esiste, a quanto pare, alcuna disposizione che consenta la “cacciata” del Presidente in carica. Facile intuire come un contenzioso legale non vada escluso, ragion per cui Oddati potrebbe essere riciclato in un altro ruolo all’interno del Forum.
Ma eccoci anche all’aspetto prettamente politico. De Magistris, poche ore dopo l’annuncio della nomina dell’artista meneghino aveva dichiarato: “Ho scelto Vecchioni perché è un uomo al di fuori dei partiti.” Anche su questo, il sindaco napoletano non sembra avere buona memoria. Non è forse Vecchioni quello che poco più di quattro mesi fa sosteneva apertamente la candidatura milanese di Giuliano Pisapia? E non è forse lo stesso Vecchioni che si precipitava a Napoli all’indomani del 22 Maggio per festeggiare De Magistris dal palco di Piazza del Plebiscito?
A questo punto, sorge spontanea una domanda. Ma era davvero così necessario irrompere con una scelta del genere e scatenare questa ventata di polemiche? Come se Napoli, di occhi addosso, non ne avesse già abbastanza. Bene inteso, la scelta del Presidente rappresenta un atto del Comune. Ma non sarebbe stato opportuno per De Magistris formalizzare la nomina aprendo un giro di consultazioni, agendo democraticamente, come sostiene sia nella sua logica e come del resto sta facendo Caldoro nel presentare alcuni nomi per le nomine del direttore generale e del comitato scientifico? In gioco, è chiaro, c’è l’immagine del Forum 2013, un’occasione che, insieme a quella della Coppa America, Napoli non può permettersi di non sfruttare al massimo. E tutta questa confusione non fa di certo bene all’organizzazione di un così grande evento.