Con Johnson sindaco anche Londra svolta a destra

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Con Johnson sindaco anche Londra svolta a destra

05 Maggio 2008

Tutti se
lo aspettavano e allo stesso tempo tutti sono rimasti stupiti.  L’elezione di Boris Johnson  a sindaco di Londra si è rivelata più
sorprendente di quanto fosse stato 
previsto dai sondaggi preelettorali. Il candidato conservatore ha
battuto il laburista Ken Livingstone con 1.168.738 voti, ottenendo140mila
preferenze in più del rivale. Anche sulla riva del Tamigi, come in molti altri
comuni inglesi dove si è votato giovedì scorso per le amministrative, il
verdetto delle urne è stato netto. Gli abitanti della capitale britannica hanno
scelto come primo cittadino un politico eccentrico, famoso per le sue gaffe e
allo stesso tempo capace di porre fine al regno laburista del già due volte
sindaco Livingstone.

Boris
Johnson  ha 43 anni, è l’ex direttore del
quotidiano The Spectator e ha un curriculum talmente variegato da comprendere
studi nelle prestigiose scuole dell’alta società come il college di Eton e
l’università di Oxford, e comparsate televisive nello show comico “I got news
for you”. Queste caratteristiche caleidoscopiche e difformi dallo stereotipo
classico non gli hanno fatto mancare qualche critica, ma allo stesso tempo
hanno conquistato la fiducia degli elettori. Il bottino dell’urna londinese è
consistente e comprende sette milioni di abitanti ed un budget da amministrare
di 11 milioni di sterline. Senza dimenticare che a Johnson toccherà anche il
difficile e prestigioso compito di organizzare le Olimpiadi del 2012, ottenute
dall’ormai ex Livingstone.

Sabato
il neo eletto ha firmato la dichiarazione ufficiale presso la City Hall e ha
accettato formalmente di diventare primo cittadino della capitale. La prima
missione annunciata dal neo-sindaco conservatore dopo l’elezione è fedele al
suo programma: combattere i reati minori, soprattutto quelli commessi nel
sistema dei trasporti della capitale britannica. Una conferma di quanto promesso nella campagna elettorale, incentrata soprattutto sul tema
della sicurezza, con la promessa di più polizia per le strade e sui mezzi di
trasporti pubblici.

Il
risultato di giovedì trasforma Johnson da candidato improbabile, a primo
conservatore in una posizione di considerevole potere dalla sconfitta di John
Major. Il laureato di Oxford che sa
conquistare il popolo, il new Etonian che espugna la capitale dopo otto anni di
potere laburista, ha
salutato il successo elettorale come un segno della ritrovata credibilità dei
Tories: “Non ho creduto che in queste elezioni Londra si sia trasformata
da un giorno all’altro in una città conservatrice, ma spero che dimostrino che
siamo diventati nuovamente un partito di cui ci si può fidare”, ha
dichiarato Johnson.

Prima
dell’appuntamento elettorale, lo scetticismo nei confronti del candidato Boris
era palpabile e i Tories gli avevano affiancato Lynton Crosby, abile stratega
australiano che in passato aveva gestito la sventurata candidatura di Michael
Howard. Lo spin doctor è riuscito ad individuare i diversi obiettivi e li ha
suddivisi in base alle necessità dei sobborghi londinesi, in modo da
conquistare tutte le fasce dell’elettorato.

Così,
dal momento in cui il leader conservatore David Cameron ha affidato a Johnson
lo scettro della candidatura alle amministrative di Londra, l’aspirante sindaco
ha fatto esattamente quello che gli era stato chiesto: conquistare il municipio e consegnare la capitale nelle
mani dei Tories.

Non
poteva essere segnale maggiore della stanchezza nei confronti del laburismo che
i risultati  di queste amministrative. La
vittoria londinese, riconducibile indirettamente a Cameron, ha aumentato le quotazioni
dei conservatori e del partito stesso, messo all’angolo negli ultimi dodici
anni dalla dominazione laburista. Il premier inglese Gordon Brown ha detto di aver capito il
messaggio convogliato dalle urne e ha giustificato la debacle attribuendola alla  crisi economica e al caro-vita. Come primo test elettorale, per
il sostituto di Tony Blair a Downing Street è stata una sconfitta. Viceversa
per i conservatori l’entusiasmo e l’euforia sono partiti dalle sponde del
Tamigi con la conquista della City Hall e ora si attende che arrivino fino al Palazzo di Westminster. L’appuntamento è per le
prossime elezioni politiche, che dovranno essere fissate entro il primo
semestre del 2010. Nel frattempo Boris Johnson avrà la possibilità di mettere
in pratica le sue strategie per migliorare Londra e stupire ancora una volta
tutti coloro che lo giudicavano inaffidabile.