Con la Ferrari trionfa l’Italia che attira l’invidia degli spioni
22 Ottobre 2007
Finalmente un
sorpasso. La Ferrari di Kimi Räikkönen
doppia la McLaren di Lewis Hamilton, e stravince (ai punti) Mondiale piloti e
costruttori: toh, la Formula 1 sa ancora riservare emozioni. All’ultima curva dell’ultimo
gran premio della stagione, per giunta. Quando neanche il più ottimista tra i
tecnici della rossa ci contava sul serio. E invece non c’è stata gara. Le due
F2007 hanno girato in tempi inavvicinabili da chiunque, anche dal miglior
Alonso. Il peggior Hamilton dell’anno ha fatto il resto, dilapidando il
vantaggio di cui disponeva. L’inglese partiva antipatico ma bravo, nella
considerazione generale. È arrivato bravamente simpatico solo ai ferraristi,
che lo ringraziano per la cattiva prestazione. Fin qui il responso della pista,
allo sventolare della bandiera a scacchi. C’è stato poi il caldissimo
dopo-corsa della benzina fredda. Dopo qualche ora, ecco la correzione sulla
verifica in corso: contr’ordine, non ci sono gli estremi per una penalizzazione
di Bmw e Williams (ne avrebbe beneficiato la McLaren). Quelli del Cavallino
tornino pure a festeggiare. L’episodio poteva davvero giocare un tiro mancino,
alla casa di Maranello. E comunque fornisce il destro alla scuderia di Ron
Dennis per un ricorso in extremis: deciderà se accoglierlo o respingerlo la
solita, indaffaratissima Corte d’appello Fia, massimo protagonista
della stagione.
Nel frattempo il team Ferrari gode. Ne ha ben donde. A meno
d’imprevedibili rovesci, la sua è anche una rivincita di diritto, conquistata
sul campo della battaglia legale; una volta rovesciato il tavolo della
trattativa politica, dove era chiaro che si giocava con carte truccate. La
squadra di Jean Todt sbanca il lunario senza stelle e stelline riconosciute –
osservate sin troppo litigiose, sotto altri cieli – praticando una formidabile
cultura del lavoro di gruppo, caso di studio da clinic per formatori
d’organizzazione aziendale. Il rampantissimo brand del Cavallino rampante si
risparmia così chissà quali campagne e strategie di mercato: non basta forse
vincere regolarmente Mondiale piloti e costruttori di Formula 1, da
cinquant’anni a questa parte? I quotidiani di mezzo mondo aprivano tutti,
questa mattina, con una foto a colori della rossa di Maranello. E non c’è solo
colore, in quelle foto-notizie che passano di mano in mano. C’è la sostanza di
un’Italia di qualità, di tanta gente in gamba, riconosciuta nel merito della
professione che svolge. Niente di più facile che attiri l’invidia di altri
spioni, brava com’è.