Con la mossa del Cav. il plotone d’esecuzione diventa un boomerang
28 Marzo 2011
Più che un San Sebastiano infilzato, come godrebbero a vederlo i nemici, Berlusconi in tribunale faccia a faccia con i suoi carnefici rievoca il grande Alberto Sordi alle prese con i maccheroni. Tu m’hai provocato? E io me te magno! Il popolo gradisce, i fan vanno in visibilio, i sondaggi schizzano alle stelle e l’opposizione tutta fango&manette non sa più che pesci prendere dopo essersi vista sfilare sotto al naso la seducente arma polemica del Cavaliere in fuga. La sensazione, insomma, è che ancora una volta Silvio le abbia azzeccate tutte. E il fatto che gli sia tornata la voglia di risalire su un predellino ne è la palpabile conferma.
In aula non ha proferito verbo, né era previsto che lo facesse: quella di oggi, infatti, era un’udienza preliminare del processo Mediatrade meramente tecnica, dedicata a questioni procedurali come l’ammissibilità o meno delle costituzioni di parte civile. Ma nell’intervento telefonico immediatamente precedente, durante la trasmissione mattutina di Maurizio Belpietro su Canale 5, ha parlato eccome, e ha fatto capire quale sarà la sua strategia: spiegare agli italiani, con la capacità comunicativa che lo contraddistingue e con la chiarezza di cui solo lui è capace, quanto siano surreali anche nel merito le accuse con cui da diciassette anni si tenta invano di farlo fuori. Nella fattispecie: "E’ possibile che un imprenditore paghi parecchi milioni di euro al capo dell’ufficio acquisti della sua azienda che fa la cresta sugli acquisti? E’ impossibile e invece la Procura di Milano ha risposto di sì dimostrando di avere una volontà persecutoria".
E pensare che l’udienza Mediatrade, il gran ritorno del Cav. dopo otto anni nelle aule del Palazzo di Giustizia di Milano, era solo una prova generale. E’ vero che anche il duello con il pm De Pasquale, con tanto di cavalleresca stretta di mano, ha il suo perché: è lo stesso accusatore del processo Mills, colui che Berlusconi ebbe a definire "famigerato" scatenando l’ira funesta del Consiglio superiore della magistratura e beccandosi l’immancabile pratica a tutela. Ma la grande attesa è tutta per l’avvio del processo Ruby: non solo per la pruriginosità dei temi trattati, ma anche per il faccia a faccia con Ilda la rossa, alla cui espressione perennemente incazzata Silvio si prepara a contrapporre la forza della verità e la sua gioviale e strafottente determinazione.
Insomma, chissà che ancora una volta, con la sfilza dei processi ripartiti a Milano, quel diavolo d’un Cav. non riuscirà a trasformare il plotone d’esecuzione in un boomerang per i cecchini che l’hanno messo in piedi contro di lui. E non si escludono colpi di scena: nelle nuove classifiche dei redditi dei parlamentari, infatti, si scopre che la coppia Ghedini-Longo, duo legale del premier, è stata sopravanzata in quanto a incassi dalla finiana Giulia Bongiorno, alle prese con Raffaele Sollecito e il caso Meredith. Vuoi vedere che per riparare l’onta, ai pm non riesca di trovare un ruolo per il Cav. anche nel delitto di Perugia?