Con la presidenza della Calre l’Abruzzo è sempre più protagonista in Europa
10 Dicembre 2010
Tutti i riflettori erano puntati su di lui. Makila sembra un normale bastone da cammino di montagna. In realtà è un simbolo importante perché rappresenta la presidenza della Calre, la Conferenza delle Assemblee legislative delle regioni europee. Ieri makila è passato di mano in mano: un passaggio di testimone che simboleggia l’assunzione della presidenza di turno, per il 2011, da parte dell’Abruzzo.
Protagonisti dell’avvicendamento, nel corso di una cerimonia che si è svolta ieri a Pescara sono stati Giovanni Kessler, presidente della provincia autonoma di Trento, che ha ceduto la carica, e Nazario Pagano, presidente del consiglio regionale dell’Abruzzo, nuovo presidente.
Per l’Abruzzo, una straordinaria occasione sul piano internazionale, come ha sottolineato Nazario Pagano, che ha ricordato le grandi opportunità per la promozione del territorio abruzzese che potranno aprirsi grazie a questa presidenza. “Il 2011 – sono state le parole di Pagano, proprio sul tema del ruolo dell’Abruzzo nell’Unione Europea – avrà per me un doppio significato: saper interpretare le politiche di tutte le Regioni nel contesto europeo, facendo sentire la propria voce e dare all’Abruzzo, la mia regione, l’opportunità di promuovere se stessa”.
Per Pagano “in Italia è stato fatto un grande sforzo per l’affermazione dei poteri delle Regioni. Basti pensare che ancora dieci anni fa avevano pochi poteri e nessun ruolo di spicco. Oggi, invece, le Regioni hanno un rapporto diretto e costante con l’Europa ed hanno acquisito un forte potere legislativo. Ora, soprattutto per le regioni italiane, l’obiettivo deve essere quello di fare chiarezza riguardo il peso che esse, insieme ad altre dell’Europa, avranno in prospettiva nell’Ue”.
Un discorso più che mai delicato, in un momento storico in cui temi come federalismo e sussidiarietà sono al centro del dibattito. “Per questo – ha aggiunto Pagano – è necessario che le Regioni si facciano spazio per contare di più nella fase ascendente dei processi legislativi europei, ed essere consultate prima, non dopo, a cose fatte. Attraverso il lavoro della Carle – ha concluso – mi impegnerò affinchè vi sia una maggiore spinta al protagonismo delle Regioni”.
Orgoglio e soddisfazione sono stati espressi dal presidente della provincia autonoma di Trento, Giovanni Kessler, per il quale la presidenza abruzzese della Calre non deve essere interpretata come un risarcimento per i drammatici fatti dell’Aquila, ma come un riconoscimento a una regione che lo merita. In particolare, Kessler ha sottolineato che la presidenza passa per la seconda volta a una regione italiana: “una dimostrazione che, pur facendo parte di schieramenti politici diversi, all’estero ci presentiamo uniti, come italiani”.
Questo passaggio di testimone, dunque, ha rappresentato un’occasione preziosa per fare il punto sulle trasformazioni avviate nelle politiche europee dopo il trattato di Lisbona, che ha segnato il passaggio dall’Europa degli Stati, all’Europa delle Regioni. Un processo ancora in corso, sul quale però la precedente presidenza di Kessler ha avviato una proficua riflessione che ora anche Pagano intende proseguire. Il presidente del Consiglio regionale d’Abruzzo ha quindi lodato l’ottimo rapporto che la Calre ha instaurato con un altro organismo rappresentativo dell’Europa, il Regleg, che riunisce gli Esecutivi del vecchio continente.
Dopo la cerimonia che si è svolta nella mattinata, nel pomeriggio si sono confrontati i presidenti delle Assemblee di varie Regioni italiane, insieme ad amministratori spagnoli, di Extremadura e Galizia (uno dei quattro incontri annuali della Calre si terrà a Santiago de Compostela), in Spagna e responsabili dell’Ue.
Va ricordato che di recente il governatore dell’Abruzzo, Gianni Chiodi, è stato nominato alla vice presidenza di un’altra importante struttura europea, l’Aer (Assemblea delle Regioni europee). Un “raddoppio” che riconosce la validità dell’azione delle istituzioni regionali abruzzesi.
Per improrogabili impegni di governo si è registrata l’assenza del ministro degli Esteri, Franco Frattini, il quale non ha però fatto mancare il proprio saluto, garantendo, inoltre, piena collaborazione e sostegno da parte del suo ministero alla Calre: “Ribadisco il grande impegno del governo italiano, affinché sia garantita la collaborazione dell’Ue con i governi e le assemblee legislative regionali. A un anno dal trattato di Lisbona – ha concluso il ministro – il ruolo delle regioni è più forte anche grazie al Calre”.