Con la sfida Lettieri De Magistris è sembrato di rivedere Alonso e Vettel
01 Giugno 2011
Napoli, così come non si fa altro che commentare, ha il nuovo sindaco: è Luigi De Magistris. Il miracolo tanto atteso e sperato non c’è stato e Gianni Lettieri non è riuscito, né francamente forse poteva, nell’impresa titanica di arrestare l’onda crescente che ha sostenuto l’ex pm. Sin dalle chiusure delle urne, le prime proiezioni hanno dato ragione a De Magistris. I risultati finali, però, hanno il sapore di una quasi vittoria bulgara, con il 65,5% contro il 34,6%.
Quale sia stata la colpa del centrodestra molti se lo chiedono, come è giusto che sia, e molte sono le risposte possibili. Una su tutte, però, è forse quella secondo cui la colpa è stata aver adottato la tattica perdente del centro-sinistra degli ultimi decenni; cioè ricorrere all’anti-demagistrisismo (in luogo dell’antiberlusconismo), vale a dire piuttosto che parlare di programmi, azione concrete, problemi e relative soluzioni, spostare la strategia della campagna elettorale su un terreno che non appartiene, di per sé, al centrodestra.
A bocce ferme è più facile ripercorrere tutte le tappe che hanno condotto al voto e, forse, a ben guardare, si più notare che la partita elettorale di Lettieri è stata più votata alla difesa che all’attacco; cioè piuttosto che guadagnare voti, forte anche dei sondaggi, il candidato del centro-destra ha tentato di conservare il vantaggio e ridurre le perdite; per gli appassionati di Formula 1, è sembrato di rivedere l’ultima gara dello scorso anno in cui Alonso (Lettieri), preoccupato di marcare da vicino il più diretto avversario Webber (Morcone), ha sottovalutato l’altro rivale Vettel (De Magistris), regalandogli poi la vittoria.
Il Pdl campano deve adesso interrogarsi su questa battuta d’arresto, fare il mea culpa e cercare subito il modo di riprendersi.
L’augurio che tutti i napoletani fanno al neo-sindaco di Napoli è di fare bene e di fare subito, ma soprattutto di non perdere mai di vista il problema dei problemi: la legalità. Questo è forse il fattore determinate che ha consentito all’ex pm, in quanto tale, di giocarsi la partita fino all’ultimo: ha interpretato e si e fatto portavoce di un malessere, se non del malessere, che attanaglia la città partenopea: la lotta alla criminalità.
L’augurio, però, è che, così come ha dichiarato il governatore della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, De Magistris non commetta errori simili a quelli verificatisi durante la sua carriera di pm, usando la giustizia non sempre con prudenza e saggezza, e che viceversa governi con serenità e fermezza. Se così non fosse, misera Napoli, mala tempora currunt.