Con l’arrivo dei nuovi finanziamenti è un momento decisivo per L’Aquila

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Con l’arrivo dei nuovi finanziamenti è un momento decisivo per L’Aquila

16 Novembre 2010

Continua il faccia a faccia tra il presidente della Regione, Gianni Chiodi, Commissario straordinario per la Ricostruzione e il sindaco del Comune dell’Aquila, Massimo Cialente.

Il primo cittadino del capoluogo abruzzese torna a lamentare lentezze nel processo di ricostruzione post-terremoto, puntando il dito contro la presunta mancanza di metodo e di razionale ripartizione delle competenze. “Chi fa la ricostruzione? – è la provocazione lanciata da Cialente -. In Friuli, in un’apposita area del Museo dedicato alla tragedia sisma, è indicata chiaramente la macchina che ha gestito la ripresa. All’Aquila, quale macchina sta gestendo l’emergenza terremoto se i soldi devono fare sei passaggi prima di arrivare al Comune?”.

Una polemica che il sindaco Cialente ha spinto sino a disertare la conferenza stampa allargata convocata nei giorni scorsi dal Commissario Chiodi e relativa all’assegnazione di 118 milioni euro per edifici architettonici, artistici, ecclesiastici, pubblici e per i sottoservizi del centro storico dell’Aquila. “È il metodo che non va – ha proseguito Cialente – E la mia solitudine è motivata dal fatto che non si sta approdando a nulla”.

Di diverso avviso il presidente Chiodi che nei giorni scorsi, annunciando l’arrivo di nuovi finanziamenti a favore dell’Aquila, ha parlato di “un altro, importante, step nel processo di ricostruzione”.

Il commissario non ha negato le difficoltà e ha sottolineato che quello in atto è un processo lungo, “ma che non deve far venir meno la speranza di un futuro recupero del patrimonio edilizio cittadino”.

Entrando nello specifico del provvedimento – ammonta a 118.720.643 euro il totale delle risorse, a valere sui fondi disponibili nella contabilità speciale, previste in un prossimo decreto, alla firma del presidente del Consiglio dei ministri-, Chiodi si è detto “emozionato” nel dare comunicazione di un finanziamento così importante, “in grado di dare un grosso impulso ai lavori sugli edifici pubblici, storici, culturali e monumentali o di proprietà dell’Università, comunque di enorme valenza identitaria per la città dell’Aquila”.

Nello specifico, gli oltre 118 milioni di euro saranno ripartiti tra interventi pubblici ricompresi nel Programma sperimentale di fattibilità e breve termine; interventi negli edifici pubblici di proprietà del Comune dell’Aquila; interventi su reti idriche e fognarie; interventi sul patrimonio culturale e religioso.

I suddetti finanziamenti – sfiorano complessivamente i 100 milioni di euro. A questi si aggiungono 18.912.590,00 di euro per l’intervento programmatico negli edifici pubblici di proprietà del Comune dell’Aquila. Il Commissario Chiodi ha avuto parole di apprezzamento anche per il contributo tecnico fornito dalla Curia che ha realizzato un accurato studio sull’attuale stato della città in superficie, ma anche a livello di sottoservizi. Ringraziamenti anche all’Università dell’Aquila e al prefetto, Giovanna Maria Iurato.

“Sono molto contento – ha ribadito ancora Chiodi – di comunicare questa serie di opere, fondamentali per la rinascita del centro storico. Ma è importante puntare su una ricostruzione di qualità, sia architettonica che urbanistica, che abbia rilevanza a livello internazionale. “È la qualità che determinerà il successo del processo di ricostruzione, non la celerità dei tempi”.

Rispondendo poi alla provocazione del sindaco dell’Aquila, Cialente, Chiodi ha riferito di uno scambio di idee avuto con l’assessore alla Sanità della Regione Friuli Venezia Giulia, che avrebbe confermato come anche nella sua regione la ricostruzione fisica fosse partita solo dopo 4 anni, preceduta da un’intensa fase di studio e di progettazione. “Noi, quindi, siamo in anticipo – ha osservato – e stiamo lavorando confrontandoci lealmente, anche se questo aspetto viene spesso sottovalutato dagli organi di informazione”.

L’urbanista Vittorio Lampugnani, uno dei “saggi” chiamati a coadiuvare la Struttura tecnica di Missione, ha confermato le parole di Chiodi, esortando ad una ricostruzione condivisa, ma aperta solo alle migliori capacità progettuali, e che veda il recupero parallelo e contemporaneo di infrastrutture e sottoservizi.