“Concussione”, Vendola indagato

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“Concussione”, Vendola indagato

19 Gennaio 2010

Concussione: con questa accusa il presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, portavoce nazionale di Sinistra e libertà e candidato alle primarie del centrosinistra fissate per domenica prossima, è stato iscritto nel registro degli indagati dalla Procura di Bari.

Nel 2008 il governatore pugliese avrebbe esercitato pressioni sull’ex assessore alla sanità Alberto Tedesco (oggi senatore del Pd) per la nomina di un primario all’ospedale “Miulli” di Acquaviva delle Fonti. Si tratta del professor Giancarlo Logroscino, barese, esperto di epidemiologia tornato in Puglia dagli Stati Uniti dove è stato docente alla Harvard School di Boston.

Vendola lo avrebbe voluto primario all’ospedale di Acquaviva e di questa nomina avrebbe discusso con l’ex assessore Tedesco in conversazioni telefoniche che sono state intercettate dagli inquirenti che già indagavano sull’assessore regionale alla sanità. In una di queste Vendola avrebbe detto di aver saputo che per contrastare la nomina di Logroscino al “Miulli” si era mossa anche la massoneria. E avrebbe chiesto a Tedesco se la mancata scelta di Logroscino fosse dovuta proprio all’allora assessore alla sanità che, al professore tornato dagli Usa, avrebbe preferito un altro primario.

Tedesco replica che la scelta di un altro nominativo era stata dettata esclusivamente dalla valutazione dei titoli professionali del concorrente di Logroscino. Aggiunge inoltre di aver subito molte pressioni per il docente di Harvard e se ne lamenta con il governatore. Toni animati tra i due, ma la conversazione si conclude con Tedesco che dice di aver trovato la soluzione. Logroscino in Puglia si sarebbe occupato di Sla (Sclerosi laterale amiotrofica). Ma sono stati soprattutto i riferimenti a presunte pressioni della Massoneria sulle nomine dei primari negli ospedali pugliesi ad attirare l’attenzione della procura barese. Per questo motivo Nichi Vendola nel luglio scorso fu sentito in procura dalla pm Desirée Digeronimo. Il colloquio tra i due durò quattro ore. E qualche giorno dopo fu seguito dalla lettera aperta che il governatore pugliese scrisse alla magistrata sui temi della sanità pugliese e le indagini che aveva provocato.

L’iniziativa di Vendola scatenò la polemica politica. E non solo. Lo stesso Consiglio superiore della Magistratura intervenne a tutela dell’inquirente barese, criticando l’uscita pubblica del presidente della Regione. Ora la vicenda di presunte pressioni di Nichi Vendola per la nomina del primario torna prepotentemente alla ribalta. Il governatore pugliese commenta così la notizia di una indagine a suo carico: “Sono notiziole che danzano nell’aria e che provano ad assediare la mia vita, ma sono notizie usate continuamente come inquinamento della lotta politica. Nel caso di Logroscino – aggiunge – se sono davvero iscritto nel registro degli indagati, non vedo quali reati potrei aver commesso. Anzi, dovrei essere premiato per aver capovolto l’andazzo italiano che porta avanti le persone non per meritocrazia, ma per fedeltà politica. Ho l’orgoglio di aver chiesto di tornare in Puglia ad un associato di Harvard, presidente mondiale dell’associazione delle scienze neurovegetative. Direi che in questo caso ho difeso il primato del diritto alla salute. Faccio fatica a credere ad una ipotesi di reato a mio carico. Se fosse così, sarebbe una ipotesi stravagante”.

"Non penso di dover sentire dentro di me un’offesa perché io non ho recato offesa a nessuno. È importante comunicare a tutti i pugliesi come stanno i fatti, la semplicità dei fatti, e per quale ragione, per l’ennesima volta, si tenta di costruire un polverone nei miei confronti, contro di me". Afferma il presidente della Regione Puglia nella videolettera diffusa sul web e su Youtube in risposta a quanto scrivono oggi diversi quotidiani. "È una vicenda che non mi scalfisce", aggiunge Vendola nella videolettera. "Questa vicenda è un episodio di buon governo ed è incredibile che possa essere capovolta in un episodio da analizzare con la lente del codice penale. Sono tanti mesi, quasi tutto un anno intero in cui abbiamo visto andare in scena tentativi di colpirmi – continua Vendola – Devo essere proprio un’anomalia devo essere una cosa strana da far sparire. Mi spiace per tutti i miei nemici ma non intendo sparire". "Capisco che questa è la settimana delle primarie – sottolinea Vendola – capisco che la lotta politica si possa svolgere su tanti piani, a volte su piani inclinati che rischiano di portarci in un dirupo. Ho una grande serenità nella mia coscienza, ho la consapevolezza di non avere mai offeso le regole, il codice penale e la legge interiore che ogni uomo porta dentro di sé".