Confcommercio. Calo dell’1,9% per i consumi nel 2009
17 Agosto 2009
di redazione
Calano i consumi delle famiglie nel 2008 (-1%) con una accentuata flessione per auto e moto (-15,1%), servizi di trasporto (-7,4%), elettrodomestici (-7,1%) e alcuni prodotti alimentari tra cui i prodotti ittici (-5,4%); bene, invece, i prodotti per la telefonia (+15,4%), le attrezzature per la casa e il giardino (+14,3%), i tessuti per la casa (+4,7%). È la fotografia dei consumi delle famiglie italiane tra il 2002 e il 2008 scattata dall’Ufficio Studi Confcommercio e contenuta nel Rapporto sul Terziario 2009. Per il 2009, "essendo stata la crisi più profonda e di maggiore durata di quanto ci si aspettava", le previsioni dell’Ufficio Studi di Confcommercio indicano un Pil a -4,8% e consumi a -1,9% con una lieve ripresa nel 2010 e un consolidamento della crescita nel 2011.
Negli ultimi sette anni, inoltre, nel nostro Paese si registra un vero e proprio boom nell’acquisto di telefonini (+189%), un aumento di elettrodomestici come tv o impianti audio (+50%) e di medicinali e articoli sanitari (+40%). Nel comparto vacanze, perde appeal la formula "all inclusive" (-5%); in calo libri e giornali (-9,4% e -11,3%), crescono i servizi ricreativi e culturali (+16,5%) e, nella dieta delle famiglie, carne (+7,2%), pane e cereali (+5,7%) sostituiscono il consumo di grassi (-11,9%) e pesce (-4,8%). E ancora. Si beve più acqua che alcolici e si mangia fuori un pò più spesso (+5%). Nella composizione della spesa delle famiglie, cresce, prosegue Confcommercio, l’incidenza delle spese per l’abitazione, che costituiscono ormai quasi il 30% delle spese complessive, e delle spese obbligate come energia, affitti, servizi bancari o assicurativi, passate dal 21,7% del 1970 ad oltre il 36% del 2008.
"La crisi mondiale che ha interessato anche l’economia italiana, a partire dalla fine del 2007, ha comportato inevitabili riflessi negativi sui consumi delle famiglie, diminuiti dell’1,0% nel 2008" sottolinea Confcommercio, spiegando che "il dato si inserisce in un contesto di medio-lungo termine che ha visto, nel periodo 2002-2008, la spesa delle famiglie sul territorio aumentare a tassi molto contenuti (+0,5% la variazione media annua), in linea con la modesta crescita economica del Paese". Per il 2009, essendo stata la crisi più profonda e di maggiore durata di quanto ci si aspettava, le previsioni dell’Ufficio Studi di Confcommercio indicano un Pil a -4,8% e consumi a -1,9% con una lieve ripresa nel 2010 e un consolidamento della crescita nel 2011.
Riguardo la fotografia dei consumi, secondo Confcommercio la tendenza a comprimere la spesa da parte delle famiglie, pur interessando i diversi segmenti di consumo, ha avuto risvolti particolarmente negativi sulla domanda di beni, diminuita nel 2008 del 2,4%, mentre per i servizi si è registrato un deciso contenimento della crescita rispetto agli anni precedenti (+0,4%). Il ridimensionamento della domanda di beni, che ha assunto toni particolarmente marcati nella parte finale dell’anno, ha colpito, rileva il Rapporto, in misura accentuata i beni durevoli (-7,3%) che erano risultati il segmento più vivace dei consumi negli anni precedenti. Per i beni non durevoli, che rappresentano circa il 60% dei della spesa per beni acquistati dalle famiglie, il calo dell’1,3% si è inserito in un contesto che vede ormai da anni questo segmento della domanda in forte difficoltà, con una variazione media annua in volume nel periodo 2002-2008 sostanzialmente nulla (0,1%).
Secondo Confcommercio, quello che caratterizza la riduzione dei consumi nel corso del 2008 è "la presenza di voci che aumentano molto e voci che si contraggono profondamente, mentre nel passato la distribuzione della spesa nei vari beni e servizi seguiva relativamente bene la variazione del reddito e dei consumi totali". La flessione dei consumi, rileva il Rapporto, ha colpito in misura rilevante la spesa per la mobilità (-5,1%) ed in particolare l’acquisto di auto e moto (-15,1%) e la domanda di servizi di trasporto (-7,4%), e la spesa per gli elettrodomestici che ha registrato una flessione del 7,1%. Nell’alimentare, la spesa delle famiglie si è ridotta in maniera significativa per alcune voci come l’acquisto di prodotti ittici (-5,4%) ed il consumo di pane e cereali, frutta e latte uova e formaggi che hanno registrato una flessione superiore al 3% in conseguenza dell’aumento dei prezzi, causati dall’impennata delle materie prime internazionali nel corso del 2008.
"Al contrario, sia pure in un contesto critico" sottolinea ancora il Rapporto, "i prodotti per la telefonia, in cui l’innovazione determina un sensibile effetto sostituzione specie tra le fasce più giovani della popolazione, hanno mostrato una dinamica particolarmente sostenute (+15,4%), così come i prodotti legati alla manutenzione domestica (attrezzature per la casa ed il giardino e tessuti per la casa, +14,3% e +4,7%, rispettivamente) che, pur incidendo limitatamente sulla spesa delle famiglie, hanno consentito di accrescere la quota di autoservizio, in sostituzione di prestazioni professionali erogate dal settore delle riparazioni di beni personali e per la casa".