Confcommercio: sale indice disagio sociale a febbraio
05 Aprile 2017
Il Misery Index Confcommercio di febbraio si è attestato su un valore stimato di 20,5 punti (+0,4 punti rispetto a gennaio), proseguendo nella tendenza all’aumento innescatasi circa un anno fa. L’andamento registrato dal Mic negli ultimi mesi, spiega Confcommercio, è stato determinato esclusivamente dalla componente relativa ai prezzi la cui variazione, per i beni ad alta frequenza d’acquisto, è passata dal -1,1% di marzo 2016 al +3,2% di febbraio 2017.
Dall’altro canto, sempre nello stesso periodo, la disoccupazione estesa è scesa di mezzo punto, come sintesi di una stabilizzazione della componente ufficiale e di una riduzione di quella relativa alla Cig e agli scoraggiati. A febbraio 2017 il tasso di disoccupazione è diminuito di tre decimi di punto attestandosi all’11,5%. Nello stesso mese il numero di occupati è aumentato di 8mila unità rispetto gennaio e di 294mila unità nei confronti di febbraio del 2016.
E’ proseguita la tendenza alla riduzione, su base annua, delle ore di Cig autorizzate (-41,0%). Sulla base di questa stima si è calcolato che le ore di Cig effettivamente utilizzate – destagionalizzate e ricondotte a Ula – siano diminuite di 3mila unità in termini congiunturali e 41mila su base annua. Sul fronte degli scoraggiati è proseguita la tendenza al ridimensionamento, seppure a ritmi meno sostenuti rispetto ai mesi precedenti: su base annua il calo è di 147mila unità.
Nello stesso mese i prezzi dei beni e dei servizi ad alta frequenza d’acquisto sono aumentati del 3,2% (+2,2% a gennaio), il valore più elevato da dicembre 2012, in conseguenza del permanere di tensioni inflazionistiche nelle aree degli alimentari freschi e dei carburanti. La componente inflazionistica continuerà a svolgere un ruolo negativo sul reddito disponibile delle famiglie. Già bersaglio preferito delle tasse. L’Italia è messa malissimo, nonostante quello che ci racconta il governo.