Confedilizia. Piano casa occasione per rilanciare gli affitti

LOCCIDENTALE_800x1600
LOCCIDENTALE_800x1600
Dona oggi

Fai una donazione!

Gli articoli dell’Occidentale sono liberi perché vogliamo che li leggano tante persone. Ma scriverli, verificarli e pubblicarli ha un costo. Se hai a cuore un’informazione approfondita e accurata puoi darci una mano facendo una libera donazione da sostenitore online. Più saranno le donazioni verso l’Occidentale, più reportage e commenti potremo pubblicare.

Confedilizia. Piano casa occasione per rilanciare gli affitti

19 Marzo 2009

Con una nota, il Presidente di Confedilizia, Corrado Sforza Fogliani rende noto che "Pur nell’attesa di conoscere nel dettaglio le norme che saranno varate, le misure di liberalizzazione urbanistica annunciate dal Governo appaiono apprezzabili. Sono un segnale importante, che non potrà non esercitare benefici effetti, soprattutto sul piano psicologico".

"Una misura perlomeno altrettanto efficace, se non più efficace, sarebbe il rilancio dell’affitto attraverso la tassazione separata dei canoni" sostiene Sforza Fogliani, che propone "Se la locazione di immobili – oggi soffocata dalla fiscalità erariale e locale – tornasse alla redditività, il recupero di tanti immobili oggi inutilizzati perché bisognosi di lavori di ristrutturazione o di rimessa in pristino, sarebbe immediato".

A tal proposito, Confedilizia calcola che in Italia vi siano "fra i 700 e gli 800 mila immobili inabitabili perché da ristrutturare o da rimettere in pristino, in gran parte situati nei centri storici. Le annunciate disposizioni del Governo in materia di edilizia renderebbero più facile l’utilizzo di questi immobili per i casi in cui i proprietari siano intenzionati ad adibire gli stessi a loro abitazione. Molti di essi potrebbero peraltro anche essere destinati all’affitto a canoni agevolati, vale a dire stabiliti dagli accordi stipulati dalla Confedilizia in tutta Italia con i sindacati degli inquilini, come prevede la legge. Ma perché tali immobili vengano destinati alla locazione, occorre che l’affitto torni ad avere una redditività, ed è per questo che Confedilizia chiede che la maggioranza – dando attuazione, fra l’altro, ad un preciso punto del suo programma – introduca per i contratti di locazione agevolati una cedolare secca del 18-20%".

"L’introduzione della cedolare secca per i contratti di locazione agevolati – che, secondo i calcoli dell’Ufficio Studi di Confedilizia, costerebbe all’Erario meno di 200 milioni di euro – contribuirebbe, da un lato, a rilanciare l’affitto e, dall’altro, ad agevolare tutte quelle famiglie che sono alla ricerca di immobili in affitto, magari quale via d’uscita da mutui già in essere ovvero quale alternativa all’accensione di nuovi mutui".

Nelle bozze in circolazione del Piano casa, però, c’è una norma che preoccupa Confedilizia, quella che prevede l’introduzione del fascicolo del fabbricato, un vecchia norma presentata dal Governo D’Alema.

"Il Piano dovrebbe servire a mettere in moto l’edilizia. Il fascicolo, al contrario, metterà in moto solo carte, gravando chi voglia eseguire una nuova costruzione o ricostruire un immobile a seguito di integrale demolizione, di nuove spese". Prosegue Sforza Fogliani "Allo stato, per quanto se ne sa, la formazione del fascicolo sarebbe infatti demandata ai Comuni, ma è facile comprendere che questi scaricheranno allo scopo nuovi adempimenti, e quindi nuove spese, a carico di chi voglia costruire. Addirittura il testo concederebbe ai Comuni la facoltà di provvedere alla formazione del fascicolo e di una scheda tecnica descrittiva anche per i fabbricati esistenti. E si prevederebbe espressamente che in occasione di ogni successivo intervento edilizio eccedente la manutenzione ordinaria, il fascicolo dovrebbe essere aggiornato, “su richiesta del Comune e a cura dei proprietari”, entro sessanta giorni dall’ultimazione dei lavori".

"Se una norma di tale portata sarà confermata, ci si troverebbe davanti ad un provvedimento contraddittorio in piena regola. Da una parte, si dice di voler sburocratizzare ed aiutare la ripresa edilizia, e dall’altra si torna a porre, di fatto ed anche formalmente, nuovi obblighi e nuove spese a carico della proprietà". Conclude il Presidente "Nella sostanza si fa poi tutto il contrario di quanto hanno in più occasioni stabilito i giudici di ogni ordine e grado, fino al Consiglio di Stato, ripetutamente bocciando il fascicolo in questione. C’è da restare increduli e fino all’ultimo speriamo in un diretto intervento del Presidente del Consiglio che valga a scongiurare un provvedimento iniquo, di cui gli italiani – in un momento in cui si deve puntare sul lavoro produttivo e non sul lavoro buroindotto – non hanno proprio bisogno".