
Confindustria, il Pil debole e l’iniezione di fiducia che serve all’Italia

18 Giugno 2022
Ora serve una iniezione di fiducia dal Governo verso il Paese e che i partiti attorno a Draghi sostengano l’azione dell’esecutivo invece di fare campagna elettorale. L’analisi del Centro Studi di Confindustria sulla congiuntura di giugno e il secondo trimestre parla chiaro.
Dovremo pagare un prezzo per la guerra scatenata da Putin contro l’Ucraina. Inoltre, le ritorsioni sul gas prese dal regime russo complicano il quadro economico. Secondo il rapporto in questione, aumenta l’incertezza sul nostro prodotto interno lordo sul secondo trimestre.
A pesare sulle imprese saranno il caro bollette, i rincari delle materie prime, la loro scarsità. L’aumento dell’inflazione, anch’esso frutto della instabilità economica determinata dalla invasione della Ucraina e dal caos internazionale che ne è seguito. La inflazione frena i consumi delle famiglie e anche settori in ripresa dopo la pandemia, come turismo e servizi, potrebbero risentirne.
In ogni caso l’aumento della inflazione in Italia non raggiunge il livello che si sta registrando in Germania e Spagna. Il problema più grande resta il taglio delle forniture di gas dalla Russia che comporterà maggiori costi in bolletta. Nomisma Energia dà per certa la possibilità di interruzioni nei flussi di fornitura energetica. Ergo, occorre valutare se e come verrà gestito il razionamento per ammortizzare l’impatto sul sistema industriale e produttivo.
I sondaggi dicono che la metà degli italiani si aspetta un peggioramento della condizione economica in Italia. Da parte del Governo è l’ora di informare e preparare i cittadini sugli scenari più critici che abbiamo davanti, soprattutto se Putin sul gas non sta bleffando.
Dire la verità e tenere viva la fiducia nel Paese. La missione per i prossimi mesi è questa.