Drill, Cingolani, Drill! È il momento del pragmatismo energetico

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Drill, Cingolani, Drill! È il momento del pragmatismo energetico

Drill, Cingolani, Drill! È il momento del pragmatismo energetico

17 Giugno 2022

Roberto Cingolani, pragmatico ministro della transizione ecologica, ha deciso: il Pitesai va rivisto nell’ottica di aumentare la produzione nazionale. Per i non addetti ai lavori, si tratta del “Piano per la transizione energetica sostenibile delle aree idonee” all’estrazione di idrocarburi.

Tutti i governi di qualsiasi colore politico sono intervenuti in modo restrittivo a partire dal 2000. Il gas russo ai tempi non mancava certo, anzi la nostra dipendenza diventava sempre maggiore in barba agli avvertimenti che venivano da Washington. Oltre a creare le premesse l’inaccettabile finanziamento per le invasioni di Putin, queste scelte di politica energetica hanno anche penalizzato l’industria italiana: hanno perso tutti. Ora l’inquilino del MiTE prova a cambiare paradigma.

Tra Gazprom e la Croazia, bisogna fare presto

Gazprom, il più grande colosso russo dell’energia, ha iniziato negli scorsi giorni a ridurre il volume delle forniture di gas che arrivano in Germania. Ieri, il massimo giornaliero in arrivo tramite Nord Stream 1 è sceso a 67 milioni di metri cubi, dopo il precedente taglio già annunciato martedì che aveva diminuito il flusso in ingresso a 100 milioni di metri cubi. È di oggi, invece, una notizia che riguarda l’Italia. Gazprom, infatti, fornirà solo il 50% della richiesta giornaliera di gas di Eni, che era di circa 63 milioni di metri cubi.

Così, ora, tutti i Paesi europei, Italia inclusa, stanno facendo il giro delle sette chiese per migliorare l’autosufficienza energetica dalla Russia, ma le risorse che già abbiamo nell’Adriatico non sono sfruttate. Cingolani, a cui pragmatismo è costato carissimo anche sul nucleare, lo sa e prova a intervenire di conseguenza. Tanto più che la Croazia sta cercando di aggiudicarsi i giacimenti di gas che sono sul nostro confine marittimo.

Il nostro fabbisogno energetico è soddisfatto per più dell’80% dai combustibili fossili. La strada per emanciparci è obbligata, ma non può essere ignorato il fattore tempo. Come Cingolani sa, è impensabile pensare che questo processo non sia lungo e difficile, anche se le ultime due crisi che abbiamo vissuto dal 2020 hanno accelerato i tempi.

L’appello al buonsenso di Chicco Testa sulle posizioni di Cingolani

“Fra l’altro – spiega Chicco Testa sul Foglio anche le ragioni ambientali che hanno ispirato tutti i provvedimenti sopra citati appaiono risibili. Trasportare gas da lunghe distanze, sia per tubo che per nave, produce inquinamenti molto maggiori, sia nelle modalità di estrazione dei paesi originari che nei rilasci durante il trasporto”.

L’ex Presidente del consiglio di amministrazione di Enel, inoltre, rassicura: “ugualmente analisi geologiche approfondite hanno escluso qualsiasi responsabilità delle estrazioni, collocate a grandi profondità, nei fenomeni di subsidenza casomai attribuibili alle grandi quantità di acqua estratta a bassa profondità”.