Congressi locali e voto al Comune di Isernia i prossimi test per il Pdl
16 Gennaio 2012
di R.S.
Quelli che arriveranno saranno mesi “caldi” per la politica molisana. Dopo che si è chiusa la partita delle Regionali si assiste quotidianamente a colpi di assestamento che coinvolgono sempre di più le altre Istituzioni, come le Province o i Comuni. Già, perché dopo un’elezione gli scontenti si dividono in due tronconi: chi resta fuori e chi, pur restando dentro, non si accontenta. Il malumore, in politica, è contagioso: genera altri mal di pancia e finisce che quelli che erano stati normali rapporti di collaborazione fino a un giorno prima, diventano inconciliabili posizioni.
A sollevare polemiche, stavolta, ci ha pensato il neo assessore regionale alla Sanità, Filoteo Di Sandro, vice coordinatore del Pdl molisano. La questione però, in questo caso, non ruota attorno a un’esclusione, ma a una richiesta di maggiore visibilità. Di Sandro è il numero due del partito in Molise, dopo il senatore Ulisse Di Giacomo. Eppure, quello che sembra stia generando attriti tra lui e il suo partito è la richiesta di una maggiore rappresentanza di esponenti ex An a lui vicini ai vertici del Pdl. Finora la scelta è stata quella di non cedere altri posti di rilievo nel partito, soprattutto sulla base delle proporzioni che in Regione mettono in relazione la vecchia Forza Italia e la vecchia An: dati alla mano non si può parlare del famoso “70-30 per cento”, ma piuttosto di un “90-10”, vista la parte del leone che gli azzurri hanno sempre svolto nelle ultime competizioni elettorali. Ma questo, per molti, non sembra essere un fattore rilevante.
Parallelamente, alla Provincia di Isernia – dopo le turbolenze delle ultime settimane – il movimento di Di Sandro, “Alleanza per il Molise”, ha perso un consigliere provinciale, Franco Martone, migrato tra le fila di “Progetto Molise”, movimento guidato dal figlio del governatore Michele Iorio e quindi forza di assoluta fiducia del presidente della Regione. La situazione, così, si annuncia ancora più ingarbugliata. Perché in questo quadro di instabilità si inseriscono due appuntamenti che, nei prossimi mesi, testeranno la solidità dei rapporti interni al centrodestra, soprattutto quelli tra il perno Pdl e i partiti “satellite”. Primo: i congressi provinciali del Popolo delle libertà, che si terranno il 28 gennaio a Isernia e il 18 febbraio a Campobasso. Secondo: il voto per il Comune di Isernia, in primavera. Due appuntamenti chiave, che potranno essere utilizzati in due modi, antitetici. O per dare una dimostrazione di compattezza del centrodestra oppure per dare l’impressione che qualcosa si è rotto.
“Alleanza per il Molise” ha già annunciato che alle prossime Comunali isernine andrà per conto proprio, con una propria lista, per “vendetta” contro il trasferimento del consigliere provinciale a “Progetto Molise”. E, a questo punto, è naturale ipotizzare che anche nella fase congressuale ci possano essere dei distinguo. Se dovesse essere presentato un documento di rottura rispetto alla linea ufficiale del partito, con una alternativa candidatura alla leadership, viene da sé che tutti ne dovranno accettare le conseguenze. Sia che questa lista vinca (ipotesi poco probabile), sia che perda. In casa Pdl tutti stanno cercando di evitare nei congressi che si arrivi a una “conta”. Il coordinatore regionale del Pdl, Di Giacomo, lo dice senza tanti giri di parole: “I congressi sono occasioni per ampliare e approfondire il dibattito e la partecipazione, non certo per contarsi”. Bisognerà aspettare e vedere se tutti coglieranno questo appello.