Congresso Pd, per Renzi è già finito. Minoranza Dem conta ormai meno di zero
13 Settembre 2016
Il muoversi di D’Alema per il no sta facendo forse il gioco di Renzi pronto così a liquidare il rapporto di con la minoranza dem e ignorarla al prossimo congreddo di partito. In assenza di un leader forte e riconoscibile della minoranza (delle minoranze) Pd, D’Alema copre il vuoto.
Ormai quell’area che va da Speranza a Bersani non ha futuro dentro il Pd: il ragionamento di Renzi a Catania è contro una classe dirigente che ama fare i “pierini” ed essere in un eterno congresso.
Non a caso Renzi lancia continue sfide alla minoranza e a D’Alema dicendo che l’agone del confronto sarà il prossimo congresso del Pd. Ma a quell’appuntamento la minoranza non si presenterà o continuerà a fare testimonianza senza possibilità alcuna di voce in capitolo.
Nel ‘No’ della sinistra, però, non agisce solo il “fantasma” di Renzi, ci sono anche altre motivazioni. La sinistra Pd è stata spiazzata, in forme diverse, da tre elementi: la discesa in campo di D’Alema, l’affacciarsi di Bianca Berlinguer e l’insorgere di Enrico Rossi.
L’ex premier combtte una battaglia identiraria, ma è pur vero che con il suo essere spina nel fianco, Renzi, sta trovando tutte le scuse sufficienti per ignorare definitivamente la minoranza.