Congresso provinciale Pdl Bari: due mozioni a confronto e non in contrasto

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Congresso provinciale Pdl Bari: due mozioni a confronto e non in contrasto

24 Febbraio 2012

Questo fine settimana gli oltre 21mila iscritti al Popolo della Libertà della provincia di Bari saranno chiamati a scegliere il nuovo coordinatore del partito tra il segretario uscente e deputato Antonio Distaso e l’ex sindaco di Monopoli, già presidente della Regione Puglia, Giovanni Copertino. Analogamente a quanto avvenuto qualche settimana fa in occasione del congresso di Bari grande città,  anche il congresso provinciale avrà come protagoniste due mozioni, da qualcuno superficialmente definite in netto contrasto in quanto politicamente e culturalmente diverse ma che in realtà, proprio in virtù di queste differenze, alimenteranno la nuova era del Pdl barese, che dovrà essere un’epoca di crescita e di confronto costante.

Le due mozioni ricalcano, nei fatti, i medesimi scenari dell’appuntamento congressuale del capoluogo: da una parte c’è chi ha finora gestito il partito e si ripropone, forte dell’appoggio di gran parte dei parlamentari e dei consiglieri regionali pugliesi, l’ex ministro Fitto su tutti; dall’altra c’è, invece, una rappresentanza della base del partito, che in città si è già costituita come minoranza creativa e che, forte di questo risultato e della vicinanza dei senatori Quagliariello e Azzollini e del deputato Mantovano, intende proseguire nel proprio progetto teso al rinnovamento e al rafforzamento del Popolo della Libertà in terra di Bari.

Distaso, che in una lista in cui spicca un’assenza di donne solo parzialmente compensata dalla presenza di qualche giovane è affiancato dal candidato vice coordinatore Domenico Damascelli, già vice sindaco di Bitonto, è certamente consapevole che la fisionomia del partito è destinata a cambiare a prescindere da come andrà a finire il congresso. Il coordinatore uscente, infatti, negli ultimi giorni ha più volte dichiarato di sognare un partito in cui ognuno abbia il proprio ruolo e che, bandendo ogni sorta di privilegio, si apra il più possibile alla propria gente: una velata ammissione del fatto che qualcosa da cambiare c’è e con cui ha idealmente teso la mano a quelli che saranno, sì, suoi avversari, ma solo per due giorni. Poi bisognerà lavorare tutti insieme, consapevoli di avere un obiettivo comune a prescindere dalle legittime divergenze.

La lista di Copertino, in cui è candidato vice coordinatore il consigliere comunale di Gravina Leonardo Vicino, nasce dall’esigenza di favorire la partecipazione di tutti alla vita del partito e di focalizzare l’attenzione della politica sul territorio. Si tratta di una lista formata non soltanto da donne e uomini di grande esperienza, ma anche da giovani come Michele Barattini, consigliere comunale di Altamura, il quale in Piazza Municipio è il portabandiera di un gruppo di ragazzi che rappresenta un fiore all’occhiello della politica giovanile del centrodestra pugliese.

Per quanto concerne l’aspetto organizzativo delle operazioni elettorali,  i vertici nazionali del partito hanno deciso, a differenza di quanto era successo in occasione del congresso provinciale di Lecce, realtà più piccola tanto in termini geografici quanto in termini di iscritti, di non dare l’autorizzazione per dislocare parte dei seggi nell’hinterland barese. Una decisione che desta stupore, se si considera peraltro che Bari, in questo caso, non è nemmeno parte del corpo elettorale. Una scelta che, pur essendo motivata da ragioni inerenti il controllo sulla regolarità del voto, mette senza dubbio in difficoltà gli iscritti che in certi casi abitano anche a decine di chilometri dal capoluogo e lascia un sentimento di delusione proprio alla vigilia del congresso. Anche se, si sa, quando si sta in un partito se ne rispettano anche le regole, le procedure e le decisioni più o meno condivise.

Comunque sia, i prossimi due giorni si prospettano molto intensi: dal confronto emergerà l’anima – o, meglio, le anime – del PdL in provincia di Bari, anche in relazione a quanto è avvenuto al congresso cittadino che ha avviato una piccola importante rivoluzione all’interno della realtà del partito: dando vita ad una minoranza istituzionalizzata che vuole essere una voce critica e costruttiva. Un punto di svolta che forse non rimarrà un caso isolato.