
Connettività mediterranea: un’opportunità per l’Italia e l’Egitto

30 Settembre 2025
Per secoli il Mediterraneo è stato crocevia di popoli, commerci e culture, generando opportunità di sviluppo e avanzamento civile. Oggi, in un contesto globale segnato da turbolenze geopolitiche ed economiche, quest’area può tornare a essere motore di crescita e cooperazione.
Il paper “Connettività mediterranea. Le nuove opportunità di cooperazione trans-mediterranea e il ruolo di Italia ed Egitto” (di prossima pubblicazione), realizzato della Luiss Mediterranean Platform, in collaborazione con la Fondazione Magna Carta e con il contributo del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, analizza proprio le potenzialità che tale prospettiva offre. Lo studio individua tre pilastri fondamentali: energia, logistica e digitale.
Il primo riguarda l’energia. L’Europa, alla ricerca di alternative al gas russo, vede nel Mediterraneo un nuovo scenario strategico. L’Italia punta a diventare hub per il GNL e le rinnovabili, mentre l’Egitto si propone come snodo per il gas naturale e l’idrogeno verde. La sfida non è solo garantire approvvigionamenti, ma integrare sicurezza, sostenibilità e cooperazione.
Il secondo pilastro è la logistica. Ogni anno quasi un terzo del traffico marittimo mondiale attraversa il Mediterraneo. Le ZES italiane e la Zona del Canale di Suez in Egitto stanno cercando di valorizzare questa centralità per attrarre investimenti e ridefinire le catene globali del valore.
Il terzo è il digitale. Progetti come il cavo sottomarino Medusa aprono nuove prospettive di connessione, con la possibilità di colmare il divario digitale tra le due sponde. Ma restano vulnerabilità legate a rischi fisici e cyber.
Il paper sottolinea come la connettività non sia un tema solo tecnico, ma rappresenti una visione strategica di cooperazione. Italia ed Egitto, per posizione geografica, ma anche per identità culturali e storiche, possono giocare il ruolo hub naturali. Per questo servono investimenti, regole e vision condivise. Nel trentesimo anniversario del Processo di Barcellona, dunque, la connettività mediterranea appare come la chiave per un futuro di integrazione e sviluppo.