Consob: cresce l’importanza degli investitori istituzionali

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Consob: cresce l’importanza degli investitori istituzionali

14 Luglio 2008

Dal punto di vista finanziario l’Italia cambia pelle: cresce il ruolo degli investitori istituzionali.

Il presidente della Consob Lamberto Cardia nel suo discorso per la relazione 2007  afferma che in Italia è in progressivo aumento la presenza degli investitori istituzionali in particolare internazionali, fermo restando il ruolo prevalente degli azionisti di controllo o dei patti di sindacato. Cardia ha anche sottolineato nella relazione, in seguito alla fusione tra Borsa italiana e London Stock Exchange avvenuta lo scorso anno, la sua preoccupazione per  l’aumento del potere decisionale della piazza londinese; questo potrebbe portare un senso generale di incertezza in relazione ai vantaggi concreti  per la piazza finanziaria italiana.

Il presidente Cardia assicura che la Commissione di vigilanza accerterà che i cambiamenti di assetto finanziario non si ripercuotano sulla competitività e sulla qualità del nostro mercato e vigilerà affinchè non si verifichi un aumento delle tariffe.

In relazione agli effetti negativi dei mutui subprime, Cardia ha affermato che l’Italia ha avuto conseguenze immediate relativamente contenute rispetto agli altri paesi, mentre più articolate e complesse da calcolare sarebbero quelle di lungo periodo. Questo perchè l’esposizione di banche e assicurazioni ai mutui subprime è stata limitata così come quella delle famiglie italiane.

In ultima istanza Cardia auspica corpus normativi più snelli e meno responsabilità per le società quotate. Questo per salvaguardare e proteggere la competitività della piazza finanziaria italiana. Nel suo discorso  il presidente ha annunciato che è al varo un’azione di semplificazione che possa alleggerire la complessa regolamentazione della Commissione e che rimoduli il sistema delle sanzioni. Cardia ha inoltre affermato che l’Italia si è sostanzialmente adeguata al nuovo quadro normativo europeo e che il prossimo obiettivo è quello di razionalizzare il quadro normativo nazionale, profondamente modificato dal recepimento delle direttive europee  e dall’esecuzione della riforma del risparmio. Secondo Cardia il peso della regolamentazione dal punto di vista dei costi, deve essere proporzionato ai benefici attesi e alle esigenze di sviluppo dei mercati.