Contando i voti dell’area moderata si scopre quant’è essenziale

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Contando i voti dell’area moderata si scopre quant’è essenziale

01 Giugno 2015

di Ronin

La Lega si allarga nel Centro Italia, complice la crisi delle Regioni “rosse” e della Ditta. Il Carroccio conserva il suo vero forziere di voti in Veneto anche se Tosi sa costruire un’alternativa ottenendo un risultato a due cifre. Ma soprattutto Salvini non passa il Garigliano: in Puglia si ferma a 38mila voti, in Campania a 50 mila. Al Sud più che sfondare Noi con Salvini sprofonda nel nulla. AP invece nelle due grandi Regioni del Sud è al 6 per cento.

Si dirà che siamo un partito a trazione meridionale, considerazione che abbiamo sentito fare spesso, ma questo dato dovrebbe suggerire una riflessione più approfondita sugli esiti generali del voto. Campania e Puglia non sono solo due terre del Mezzogiorno, erano anche due tra le regioni più contendibili di questa tornata elettorale, dove il voto era meno preordinato, due delle più popolose se le paragoniamo ad altre andate alle urne. Un punto percentuale preso da AP in Puglia o in Campania, per dire, vale molto di più che altrove. In questo senso, ragionando, appunto, in termini di voti e non di Regioni assegnate, il risultato di AP nel Sud è estremamente significativo e dice qualcosa anche a livello nazionale.

Facendo due conti a spanne, la Lega nelle sette regioni andate alle urne prende circa 1 milione e 330 mila voti. Con Fratelli d’Italia, supera il milione e seicentomila. Forza Italia di voti ne ha persi tanti e in complesso, considerando anche il valore della Lista Caldoro in Campania, mette insieme circa 1 milione e duecentomila voti. Area Popolare, che è una rete, un progetto destinato ad andare oltre Ncd e ad unire com’è accaduto ieri leader, personalità e forze trasversali sui territori, viaggia complessivamente sui settecentomila voti.

Sono dati da analizzare a mente fredda ma se lo schema di gioco per il futuro sarà quello che si è dimostrato vincente o più competitivo, in Liguria e nella sorprendente Umbria, bisognerà valorizzare il ruolo di quest’area moderata, in termini di uomini e di voti. Solo così si costruirà una prospettiva diversa e alternativa non solo alla sinistra ma anche alla destra estremista.