“Contatti” con Hamas? Per la Francia si può fare
20 Maggio 2008
Troppe ambiguità permangono nella “french way” della politica estera. Adesso, dopo le rivelazioni di Le Figarò, il ministro degli Esteri francese Bernard Kouchner, icona della sinistra progressista e riformista, ammette che il suo dicastero ha avuto “contatti” con Hamas. E questo viene fuori proprio nel giorno in cui il consigliere spirituale dell’ayatollah Khamenei, Hassan Akhtari, ammette, intervistato da “Al shark al awsat”, che Hamas come Hezbollah “sono figli legittimi dell’Iran”. Kouchner la vede così: “E’ necessario avere contatti che non sono relazioni, ma solo contatti”.
Nel prosieguo della dichiarazione rilasciata alla radio Europe 1, Kouchner ha affermato che bisogna poter “parlare anche con Hamas se vogliamo svolgere un ruolo, se vogliamo che i nostri emissari possano entrare a Gaza”. Tuttavia, secondo Kouchner, “la vera discussione è fra palestinesi”. Proprio ieri mattina Le Figarò in prima pagina dava notizia che un primo incontro sarebbe già avvenuto un mese fa a Gaza fra un diplomatico francese a riposo d’alto livello, l’ex ambasciatore in Iraq Yves Aubin de La Messuzieres, e due alti esponenti di Hamas, Ismail Haniyeh e Mahmoud al Zahar, rispettivamente “primo ministro” e “ministro degli Esteri” dell’amministrazione del movimento islamico nella Striscia. Patetico ma non commovente, il resoconto che lo stesso ambasciatore a riposo ha dato dell’incontro con i due: “Non era una missione ufficiale, ho detto ad Hamas che doveva avvicinarsi al massimo alle condizioni imposte dall’Occidente perché si possa parlare con loro (e cioè riconoscimento d’Israele, fine della violenza, rispetto degli accordi firmati fra israeliani e palestinesi, ndr)”.
E cosa hanno risposto Haniyeh e il suo sottopancia? “Mi hanno risposto che erano pronti ad accettare uno stato palestinese entro le frontiere del 1967, il che equivale ad un riconoscimento indiretto d’Israele – sostiene con una certa dose di malafede il diplomatico a riposo -. Inoltre si sono detti pronti a metter fine agli attentati suicidi”. In pratica, i francesi non hanno ottenuto un bel niente con questa relazione pericolosa: gli attentati da un pezzo sono diminuiti fino a raggiungere quasi quota zero, almeno da quando esiste “la barriera di difesa”, mentre il non riconoscimento di Israele resta una costante nella politica di Hamas.
Intanto, tutti ieri hanno notato come la notizia degli abboccamenti francesi con Hamas sia giunta mentre si fa sempre più vicina la visita del presidente francese Nicolas Sarkozy in Israele e nei territori soggetti all’Autorità nazionale palestinese, che avrà luogo dal 22 e al 24 giugno.