Conte da avvocato a capopopolo? Il vuoto della sinistra genera mostri

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Conte da avvocato a capopopolo? Il vuoto della sinistra genera mostri

Conte da avvocato a capopopolo? Il vuoto della sinistra genera mostri

31 Dicembre 2019

“Non mi vedo novello Cincinnato disinteressato della politica. Dopo questo mio intenso coinvolgimento, non vedo un futuro senza politica”. Le parole di Giuseppe Conte hanno creato una tempesta di fine anno nel lago della politica romana. Se le critiche di Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia appaiono tanto motivate quanto scontate, meno banale è la freddezza con cui questo exploit è stato accolto dai due partiti che oggi sostengono quello che si autodefinì ‘avvocato difensore del Popolo italiano’. I vertici Pd e 5 Stelle non hanno infatti replicato al premier, ma è evidente che i due partiti vedono questa promessa di protagonismo in modo molto diverso.

Per i grillini Conte è di fatto una minaccia a quello che resta dell’identità pentastellata, il suo correre da solo infatti sarebbe l’ultimo letale colpo a un partito che negli ultimi mesi è stato fatto a brandelli da principi e regole calpestate, da fughe e da addii dei propri quadri. Oggi, con Luigi Di Maio spaurito timoniere non più di una corazzata, ma di una barchetta di carta, l’eventuale scalata di Conte al partito fondato dal comico genovese sarebbe cosa finanche semplice. O meglio, probabilmente il suo presentarsi alle elezioni annullerebbe di per sè gli ultimi resti della polvere di stelle rimasta. Per il Pd invece Giuseppe Conte, da tempo corteggiato dal segretario Nicola Zingaretti, appare come una speranza, la possibilità di rinascere dalle proprie ceneri con un vestito apparentemente diverso. Una sorta di rottamazione bis che possa far dimenticare l’ex leader Renzi e dare nuovo smalto alla sinistra che oggi nemmeno ha più il coraggio di chiamarsi in questo modo. Ovviamente un suo impegno fuori dal Pd sarebbe un problema, di qui probabilmente il silenzio attendista.

Quel che è certo è che Conte ormai ci ha preso gusto e da semplice avvocato del popolo vuole trasformarsi in leader vero, magari con una poltrona a suo nome proprio sul colle più alto di Roma. E nel vuoto odierno della sinistra tutto può essere e i mostri di Goya sono dietro l’angolo.