Continua la corsa all’efficienza, approvata nuova legge sull’industria

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Continua la corsa all’efficienza, approvata nuova legge sull’industria

25 Luglio 2012

Un mattone per costruire l’Abruzzo del futuro. Il senso lo ha spiegato il presidente della Regione Gianni Chiodi, pur mantenendo, ma solo per prudenza, un basso profilo. Perché quello approvata ieri in realtà è un provvedimento destinato ad imprimere una svolta al sistema produttivo regionale.  “Diciamo che è  la prima volta che l’Abruzzo si dota di strumenti moderni in questa materia”, minimizza volutamente Chiodi.

Ma probabilmente, lunedì, quando si scenderà nei dettagli, nell’apposita conferenza stampa convocata a Pescara proprio per illustrare il provvedimento, i toni saranno diversi. Perché, a scanso di equivoci, l’approvazione della Legge Promozione e Sviluppo del Sistema Produttivo Regionale, costituisce un atto politico istituzionale tra quelli di più forte spessore che la regione Abruzzo ha definito negli ultimi anni.

Innanzitutto, si tratta di una riforma a costo zero. E non di una riforma qualsiasi, ma strutturale e per questo attesa e necessaria. Basti la considerazione che anche l’opposizione ha dimostrato senso di responsabilità, astenendosi. A spiegarlo è il vice presidente della Giunta con delega allo Sviluppo Economico, Alfredo Castiglione, che con il consigliere Nicola Argirò ha lavorato con attenzione e lungimiranza, cercando il contributo di tutti i soggetti interessati e trovando una sintesi condivisa.

“Questa legge – sono le parole di Castiglione  – definisce un meccanismo non emergenziale, bensì consolida e rafforza la nuova via economico-industriale che stiamo disegnando attorno a progetti come i poli di innovazione e le reti di impresa, riaffermando fortemente il principio della sovranità del territorio. Il provvedimento – aggiunge il vice presidente – mette in condizione sia la grande impresa che la piccola e media impresa, nonché le associazioni di categoria, di poter utilizzare fondi comunitari o di natura nazionale (fin quando la regione Abruzzo non possiede risorse endogene) per sviluppare processi aggregativi, per sviluppare capacità competitiva attorno a ricerca ed innovazione e per poter accedere a politiche di sviluppo legate alla programmazione negoziata regionale come i contratti di sviluppo locale. Questo provvedimento rafforza quindi tutte le scelte programmatiche e gli indirizzi di politica industriale, già in buona parte avviati, dando dignità normativa a quei processi che finora non ce l’hanno. Non si può attuare questa legge "a’ la carte" , scegliendo cioè cosa piace di più a ciascuno, ovviamente. Sono scelte dettate dal buon senso, concertate con il territorio e richieste dalla comunità europea e dalla nuova realtà che ci aspetta, dovendo convivere oramai con una crisi che è diventata strutturale. Di certo – conclude – è un nuovo mattone, solido, sulle fondamenta di un nuovo Abruzzo, che stiamo con fatica ridisegnando."

E dunque, ancora una volta attenzione la territorio e al suo tessuto vitale, rappresentato da piccole e medie imprese, alle quali viene fornito uno strumento normativo di eccellenza per ottenere risorse indispensabili in un momento come questo.