Continua la crociata salutista di Bloomberg: ora tocca alle gassose
01 Giugno 2012
Che era salutista si sapeva, ma che arrivasse a proporre una cosa del genere non se lo sarebbe aspettato nessuno. Dopo la campagna per limitare l’uso del sale, l’obbligo per i ristoranti di non usare grassi insaturi, e la richiesta alle catene di ristoranti fast-food di indicare sui menu il contenuto calorico dei loro cibi, Michael Bloomberg ci riprova. Il sindaco di New York vuole mettere al bando tutte le bevande zuccherate contenute in bottiglie da oltre mezzo litro. Esulano dal divieto le bevande con meno di 25 calorie per 250ml, le acque vitaminizzate, le bibite zero calorie e quelle “diet”.
Se l’ordinanza municipale sarà approvata né ristoranti, né venditori ambulanti, né sale cinematografiche e chioschi potranno più smerciarle. L’obiettivo? Combattere l’obesità dilagante che affligge gli abitanti della Grande Mela. “L’obesità è un problema nazionale, e non solo”, ha spiegato Bloomberg. Secondo le statistiche pubbliche il 58% dei newyorchesi adulti e il 40% degli alunni delle scuole pubbliche sono obesi o sovrappeso. Rispetto a 30 anni fa, infatti, i dati mostrano che gli americani assumono ogni giorno da 200 a 300 calorie in più. Un problema serio, senza dubbio. Ma la quantità di zucchero assunta dagli americani è percepita un vero e proprio scandalo nazionale soprattutto da chi aborre i paternalismi burocratici soprattutto perché questa crociata di Bloomberg contro le bevande zuccherate ha assunto dimensioni davvero ridicole.
Non è la prima volta che si verifica un fatto del genere. Nel 2003 il sindaco di New York ha vietato il fumo in bar e ristoranti. In quell’occasione i newyorchesi insorsero accusando il municipio di immischiarsi nelle loro vite private, ma oggi il bando è stato alla fine passivamente accettato. Del resto Bloomberg è il campione di queste controversie forse perché, come dicono i suoi nemici, ha la “sindrome del pentito” (è un ex-fumatore, ex divoratore di hot dog) ha fatto di New York la città all´avanguardia nelle leggi salutiste. Ma per molti americani questa sarà l’ennesima battaglia, come altre ce ne sono state, senza risultati.
Le polemiche in merito a questa decisione infatti non sono mancate. Un portavoce della New York City Beverage Association, ha dichiarato che spesso ci sono stati scontri tra il dipartimento per la salute della città e il cartello dei produttori di bevande gassate ma “adesso ha davvero superato ogni limite. E’ tempo di cercare soluzioni serie – ha concluso l’esponente dell’industria delle bibite gassate – al drammatico problema dell’obesità e queste azioni zelanti hanno l’unico effetto di distrarre le persone dal lavoro duro che si deve fare per cercare di risolvere il problema”. Quel che è certo è che si avvicinano tempi duri per chi è abituato a sorseggiare bibitoni mentre passeggia per le strade di New York.